Operazione dei carabinieri
Ci ha provato. Ha provato a farsi consegnare del denaro in cambio di minacce sperando di “arrotondare” così quanto guadagnava di piccoli espedienti, ma gli è andata male.
Protagonista un nomade sinti di 38 anni che gira per tutte le campagne in cerca di ferrovecchio da rottamare. E’ in questo modo che ha conosciuto un impresario edile di Maranzana al quale ha ritirato un po’ di materiale.
Ricattato per un carico di materiale da smaltire
Sulla scorta di questi contatti di lavoro ha però pensato di ricattarlo, dicendogli che se non gli avesse dato dei soldi, lui l’avrebbe denunciato per un non meglio precisato reato ambientale riguardante proprio il materiale che l’impresario gli aveva dato da smaltire.
E aveva aggiunto un “carico da 11” dicendo che con quella cifra lui gli avrebbe anche offerto protezione da soggetti che avrebbero potuto diventare pericolosi.
Aveva già consegnato 500 euro
In un primo tempo, spaventato anche dalle minacce subite, l’impresario ha ceduto e ha dato al sinti una prima busta contenente 500 euro in contanti. Pensando che la cosa si sarebbe chiusa. Invece non è stato così. A distanza di poco tempo è arrivata, insistente, la seconda richiesta, sempre di 500 euro.
A quel punto l’impresario si è rivolto alla stazione carabinieri di Quaranti e Mombaruzzo e ha sporto denuncia.
I carabinieri, coordinati dal Nucleo Operativo della Compagnia di Canelli, hanno prima fatto una serie di accertamenti su quanto riferito dall’impresario scoprendo, ad esempio, che il sinti cui si riferiva era già gravato da precedenti.
Preso con la mazzetta ancora in mano
Poi hanno concordato con la vittima la consegna di questa seconda tranche di denaro, chiedendo all’impresario di fissare l’appuntamento a Nizza, nei pressi della banca dalla quale avrebbe prelevato il denaro. Così è stato: il sinti si è presentato, i due si sono incontrati e l’impresario ha passato la busta con il denaro ma subito dopo si sono presentati i carabinieri che hanno arrestato l’estorsore con la mazzetta ancora in mano.
Procede la Procura di Alessandria; l’arresto è già stato convalidato.