Hanno scelto di rispondere alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia a due giorni dal loro arresto per l’omicidio di Luigi Di Gianni
Hanno scelto di rispondere alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia a due giorni dal loro arresto per l’omicidio di Luigi Di Gianni. Ferdinando Catarisano e Ivan Commisso, giovani cugini accusati del delitto, erano finiti in carcere per volere della Corte di Cassazione, alla quale si erano appellati dopo un tira e molla fra tribunale di Asti, gip e Corte d’Appello di Torino. Affiancati dai difensori (gli avvocati Mirate, Gatti e Repetti), hanno dichiarato di non aver nulla a che fare con la morte di Di Gianni. Catarisano ha affermato che quella sera si trovava a casa sua a Motta di Costigliole e di lì non si è mosso mentre il cugino, che vive in Svizzera, ha ammesso di trovarsi nell’Astigiano, nei giorni del delitto, ma solo perchè aveva trovato un lavoro. «Di Gianni nemmeno lo conoscevo» avrebbe affermato con forza.