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Nubifragio su Canelli: le testimonianze di chi ha temuto un’altra alluvione [Fotogallery]

Dalle colline sono scesi fiumi di fango. Disagi nelle vie Solferino, Cassinasco, Bosca e Bussinello

Ieri alle 15.45 una “bomba d’acqua” si è abbattuta sulla città di Canelli; 40 minuti di pioggia copiosa e sferzante.
«Vedevamo all’orizzonte dei nuvoloni più scuri nel cielo grigio, ma non potevamo pensare che succedesse tutto questo» è il commento sconcertato di Pier, un canellese di via Solferino mentre, scarpe nel fango, spinge la melma fuori dall’uscio.
«Sempre più spesso assistiamo a nubifragi che in brevissimo tempo riversano grandi quantità di acqua – ha spiegato il presidente della Protezione Civile Gianni Guadagnin – Canelli essendo metà in collina e metà in piano, forza maggiore si allaga».
Dalle campagne delle regioni Monforte (dove si è verificata anche una frana) e Merlini, fiumi di acqua e fango si sono riversati sulle strade asfaltate ed a grande velocità hanno raggiunto la parte bassa della città. A farne le spese le vie Bosca, Cassinasco e Bussinello.
«Abbiamo visto scendere un torrente dalla chiesa della Madonna – racconta Leo, residente del condominio Gardenia – oltre a quella che scorreva lungo la strada, molta acqua fuoriusciva dai tombini come fossero fontane. In pochi minuti il liquido ha raggiunto i palazzi, sommerso le ruote delle auto, invaso gli androni».

Il quartiere al di là della ferrovia è densamente popolato. A condomini abitati soprattutto da anziani e stranieri, si affiancano case basse ad un piano raggiunte purtroppo dalla furia dell’acqua; in una si è addirittura formata una voragine di 3 metri nel giardino. A finire a mollo anche i Vigili del Fuoco che proprio in via Bussinello hanno la caserma.
Intorno alle 16.30 l’acquazzone è diminuito di intensità ma la pioggia ha continuato per ore ad alimentare l’allagamento.

«Dall’androne delle scale abbiamo visto crescere il livello dell’acqua e da sotto il portone, con pressione, invadere tutto, le parti basse del palazzo, il vano dell’ascensore, le cantine. E’ andata via anche la corrente per le scale – aggiunge Romica – Quando poi abbiamo visto arrivare i pompieri con il gommone abbiamo temuto il peggio per la città».
Il torrente Belbo, seppur cresciuto di livello, non è esondato. Rii e torrenti del circondario canellese hanno retto nonostante gli alvei siano occupati dalla vegetazione.

I Vigili del Fuoco ed i volontari della Protezione civile sono intervenuti immediatamente sulle situazioni più critiche sbloccando i tombini intasati o occlusi per consentire all’acqua di defluire. Le idrovore, fino a tarda notte, hanno aspirato l’acqua stagnata nelle parti basse degli edifici. In via Bussinello sono stati soprattutto i giovani ad affrontare la situazione d’emergenza, prima mettendo in salvo le auto parcheggiate in strada, spostate su un pianoro, e poi, defluita l’acqua, armati di pompe e scopettoni, pulendo per ore ciò che era stato ricoperto dal fango.
Stamani tutto sembra tornato alla normalità. A ricordare l’accaduto un velo di terra sull’asfalto stradale, l’odore intenso del fango e mucchi di cose purtroppo da buttare via.

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