Doveva arrivare questa mattina la decisione sull’unico sospettato per l’omicidio di Francesco Indino sulla scelta del rito con il quale affrontare il processo in cui convincere il Gip o i giudici di una Corte d’Assise di non essere il responsabile della morte del camionista alle sue dipendenze.
Invece un “colpo di scena” del pm Deodato ha spostato tutto di una settimana. Nell’udienza di stamattina, infatti, a seguito dell’interrogatorio cui ha chiesto di essere sottoposto l’indagato ad ottobre, il pm ha prodotto una serie di accertamenti su alcune affermazioni difensive che Stefano Bagnasco aveva fatto davanti al gip Belli.
Dichiarazione per dichiarazione, gli investigatori hanno risentito sul punto alcuni testimoni già interrogati e verificato altri riscontri di vario tipo.
Una volta presentato questo supplemento di lavoro investigativo, il difensore di Indino, l’avvocato Avidano, ha chiesto qualche giorno per prenderne visione. Presente in aula anche l’avvocato Broda in rappresentanza della compagna e del figlio piccolo di Indino, costituitisi parte civile.
Il gip Belli ha aggiornato l’udienza a mercoledì prossimo.