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Dalla droga all'omicidio di Nicola MoroArresti all'ombra della '?Ndrangheta
Cronaca

Dalla droga all'omicidio di Nicola Moro
Arresti all'ombra della '?Ndrangheta

Un'attività di indagine durata tre anni e mezzo e conclusasi all'alba di ieri, giovedì, con un blitz dei carabinieri nelle province di Torino, Vercelli e Crotone, nell'ambito di una

Un'attività di indagine durata tre anni e mezzo e conclusasi all'alba di ieri, giovedì, con un blitz dei carabinieri nelle province di Torino, Vercelli e Crotone, nell'ambito di una vasta operazione contro la ?ndrangheta. I numeri dell'operazione "Fischerhaus": 129 reati scoperti, 11 persone complessivamente arrestate e altre 36 denunciate, 37 chili di sostanze stupefacenti sequestrate. Ma soprattutto l'arresto di quelli che gli inquirenti ritengono i responsabili del delitto di Nicola Moro, avvenuto nel settembre 2011.

Ieri la notifica da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Asti, che ha impiegato 100 uomini, coadiuvati dai colleghi di Torino, Vercelli e Crotone, di sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emessi dal Tribunale di Torino su richiesta della Procura presso la Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo torinese. «Alcuni dei destinatari delle misure restrittive, operanti nell'Astigiano e nell'hinterland torinese, sono ritenuti i responsabili, a vario titolo, dell'omicidio di Nicola Moro, che si ritiene commesso con l'aggravante di aver agevolato le attività deliquenziali della cosca di ?'ndrangheta denominata "locale di Cirò" della provincia di Crotone e di altri reati quali produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra», ha detto ieri in una conferenza stampa alla caserma "Scapaccino" il comandante provinciale dei carabinieri, il tenente colonnello Fabio Federici, con accanto il maggiore Marco Pettinato, che coordina il Nucleo investigativo, e uno degli investigatori, il luogotenente Antonino Gioitta.

La sera del 16 settembre 2011 Nicola Moro, che abitava a San Paolo Solbrito, era uscito di casa a bordo dell'auto di famiglia, una Peugeot 205, ritrovata due giorni dopo nel piazzale di un centro commerciale di Moncalieri, posteggiata e chiusa a chiave. Il cadavere dell'uomo era stato ritrovato nella notte a Villanova, nei pressi del casello autostradale, gettato in un fossato di una piazzola e parzialmente ricoperto di ramaglie. Gli avevano sparato al collo, da distanza ravvicinata, con una calibro 9 parabellum. Era ancora vivo al momento del ritrovamento, ha pronunciato alcune parole («avevo un appuntamento con delle persone»), poi è spirato.

Era un piccolo imprenditore commerciale originario di Brindisi, già conosciuto per reati relativi al traffico internazionale di droga. Aveva aperto nell'Astigiano tre pescherie: ad Asti, in corso Matteotti, a Villanova e a Costigliole. La vendetta il movente secondo gli investigatori. «Le indagini hanno evidenziato che Moro aveva ricevuto la somma di 300 mila euro per organizzare un'importazione di cocaina via mare, senza però concludere nulla e senza restituire il denaro -? ha detto il comandante Federici -? Aveva avviato attività commerciali ittiche di copertura nell'Astigiano e sarebbe stato assassinato per aver disatteso gli accordi, connessi alla somma ricevuta».

Due i sospettati dell'omicidio di Moro: in arresto Giuseppe Bossio e Giuseppe Chiricosta, di 54 e 58 anni, entrambi residenti nel Torinese. Ma si cerca un terzo uomo, che avrebbe partecipato al delitto. In arresto anche Massimo Agostinelli, 49 anni, residente nel Torinese, per la detenzione di più armi da sparo, tra cui un kalashnikov (stessa accusa per Bossio); Tomas Pochì, 23enne di Rivoli per detenzione a fine di spaccio di hashish; Maurizio Russo, 53enne residente a Vercelli per coltivazione di marijuana all'interno di tre capannoni di Caselle Torinese, per la quale già nel 2013 i carabinieri di Asti avevano arrestato altre quattro persone in flagrante (Francesco Bossio, 25 anni, Edoardo Repetto, 26 anni, Domenico Visconti, 36 anni, Sayed Mohamady Mohamed Elnaggar, 28 anni). In arresto per detenzione di stupefacenti anche Marco Cuomo, 27enne di Rivoli, e Giulio Fenocchio, 24enne di Torre Pellice.

«I risultati di oggi sono il prodotto di un'attività complessa ed articolata, frutto di tre inchieste delle Procure distrettuali di Reggio Calabria, Catanzaro e Torino -? sottolineano dal Comando dell'Arma di Asti -? All'indomani del delitto era partita la nostra indagine, studiando i contatti della vittima. Tanti i filoni di inchiesta e la Dda contesta anche l'aggravante mafiosa».

Marta Martiner Testa

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