E’ partita da un’indagine per un reato contro la pubblica amministrazione l’Operazione Linus che all’alba di stamattina ha visto impegnati oltre 70 tra poliziotti e finanzieri oltre a uomini della Squadra Mobile di Torino, del Reparto Prevenzione crimine, delle unità cinofile delle Questure di Torino e Genova e di un elicottero della sezione di Venegono della Guardia di Finanza abilitato a sorvolare le aree urbane a suorto delle azioni di polizia in strada.
Intercettando un soggetto che era indagato erano emersi numerosi contatti con il suo spacciatore abituale. Scoperto questo “canale” Finanza e Squadra Mobile di Asti hanno organizzato un’indagine congiunta che ha permesso di ricostruire e documentare oltre 100 cessioni di cocaina da febbraio a giugno di quest’anno, sempre ad opera di un gruppo di persone che vivono nel quartiere Praia.
In particolare, proprio le cessioni presenti in ordinanza cautelare, avvenivano a domicilio, con un servizio di “delivery” che gli spacciatori offrivano ai loro clienti soprattutto perché richiedevano il pagamento anticipato delle dosi prima del rifornimento e della successiva consegna.
Fra i dettagli trapelati, quelli di una totale “normalità” di questa attività di spaccio, tanto che uno degli indagati in più occasioni ha fatto la consegna della dose in compagnia di suo figlio di 9 anni che era già stato “educato” a segnalare al padre l’eventuale presenza delle forze dell’ordine.
Nell’operazione sono stati identificati 10 indagati dei quali 6 colpiti da arresto; compiute anche 14 perquisizioni che hanno portato al sequestro di una cinquantina di grammi di cocaina, 167 grammi di hashish, oltre 5 mila euro in contanti ma anche un tirapugli con coltello, una pistola scacciacani, una carabina ad aria compressa, due pistole, un caricatore con relative cartucce calibro 7,65, 50 proiettili e bilancini elettronici per confezionare le dosi.