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Operazione Polizia-Carabinieri: 13 arresti e 50mila euro di refurtiva recuperata
Cronaca

Operazione Polizia-Carabinieri: 13 arresti e 50mila euro di refurtiva recuperata

Si è conclusa nella giornata di ieri un’operazione congiunta, condotta dalla Squadra Mobile della Questura cittadina e dal Nucleo operativo e radiomobile dei Carabinieri della Compagnia di Asti,

Si è conclusa nella giornata di ieri un’operazione congiunta, condotta dalla Squadra Mobile della Questura cittadina e dal Nucleo operativo e radiomobile dei Carabinieri della Compagnia di Asti, che ha portato all’arresto di sei persone di nazionalità albanese, nei confronti delle quali gli investigatori avrebbero raccolto elementi circa la loro partecipazione ad un sodalizio criminale dedito all’organizzazione ed al compimento di 18 furti in abitazione ed una tentata rapina (fatti avvenuti in Asti, Villafranca d’Asti, Pino T.se, Diano d’Alba, Alessandria, Cherasco). Si tratta di un progetto investigativo e di analisi che i due reparti investigativi, in relazione ad un preoccupante aumento dei furti e delle rapine in abitazione, hanno portato avanti autonomamente, sino a quando non si è verificata una convergenza tale da confluire in un unico  procedimento penale, direttamente coordinato dal Procuratore Capo della Repubblica di Asti Giorgio Vitari.

«L’esito delle indagini ha portato all’individuazione di una serie di soggetti dediti alla commissione di reati contro il patrimonio che, per mezzo dei fratelli Merraj (Aldi e Blerim, stanziali su Asti, città dove vivono con tutta la famiglia), hanno insediato delle basi logistiche in città, mantenendola quale epicentro delle loro illecite attività, estese in varie città del Piemonte – viene spiegato in una nota congiunta di polizia e carabinieri – Nel corso delle investigazioni, è stato anche rilevato un loro comportamento itinerante sul territorio nazionale ed europeo (in particolare la Francia), funzionale ad impedire la loro individuazione da parte delle forze dell’ordine. E’ opportuno precisare che quasi tutti i soggetti indagati si trovano in Italia senza dimora dimostrabile (i loro domicili risultano intestati ad altre persone), disoccupati ed incensurati».

Nell’ambito della stessa operazione, lo scorso 6 dicembre erano state sottoposte a fermo tre persone, bloccate dopo un inseguimento in città (gli investigatori ritenevano che rientrassero in quel momento da una serie di furti commessi a Diano d’Alba); il 19 dicembre era stato arrestato un ricettatore di Torino; il 10 febbraio un ulteriore fermo di altri tre soggetti, ritenuti responsabili di tre furti avvenuti ad Asti, Montegrosso, Mombercelli e Montaldo Scarampi; e a recuperare numerosissimi oggetti rubati (gioielli, computer, telefoni cellulari, pannelli fotovoltaici, ecc.) per un valore complessivo di 50 mila euro, in parte già restituiti agli aventi diritto.

È stata ora emessa dall’autorità giudiziaria un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone, contestando loro il reato di «associazione a delinquere finalizzata a commettere furti e rapine in abitazioni»: il provvedimento nei confronti di Aldi Merraj, 24 anni, residente ad Asti; Blerim Merraj, 22 anni, residente ad Asti, incensurato; Kevin Menga, 23 anni, in Italia senza fissa dimora, incensurato; Nikolle Sefgjini, 22 anni, in Italia senza fissa dimora; Elio Menga (KOVI), 44 anni, in Italia senza fissa dimora; Ervin Pata, 26 anni, in Italia senza fissa dimora. Analoga misura cautelare, con le stesse accuse, sono state emesse a carico di altri quattro albanesi, attualmente irreperibili, nei cui confronti gli investigatori stanno tuttora svolgendo serrate ricerche.

Il Comandante provinciale dei carabinieri di Asti, il tenente colonnello Fabio Federici, ed il Questore di Asti, il dottor Filippo Claudio Di Francesco, hanno espresso il loro apprezzamento al personale «che ha operato con molta professionalità», evidenziando anche «l’importante sinergia tra carabinieri e polizia di Stato, che ha portato a sgominare un’agguerrita banda specializzata in furti in abitazione e rapine». Rinnovato l’invito alla popolazione a collaborare con le forze di polizia, segnalando ai numeri di emergenza 112 e 113 eventuali situazioni sospette.

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