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Cronaca

Un cuore di palloncini
per l’ultimo saluto a Jacopo

«Siamo sicuri che Jacopo è già in cielo, nella sua nuova vita. Ho chiesto anch’io, appena sono stato informato dell’accaduto, “Signore, perché?”: è una normale reazione ed è difficile

«Siamo sicuri che Jacopo è già in cielo, nella sua nuova vita. Ho chiesto anch’io, appena sono stato informato dell’accaduto, “Signore, perché?”: è una normale reazione ed è difficile accettare che la morte colga un bambino. Ma nella fede dobbiamo trovare la risposta. Jacopo era un bambino di grande maturità di fede, come spesso non capita nemmeno negli adulti, e diceva: “La morte non è brutta, perché si va in paradiso”. Ringraziamo Dio perché ci ha dato Jacopo e troviamo consolazione nel fatto che egli, con la morte, ha intrapreso la vera Vita, quella Vita eterna che sconfigge e umilia la morte».

Sono le parole toccanti pronunciate durante l’omelia da don Giancarlo D’Ugo, che ha celebrato ieri mattina, giovedì, i funerali del piccolo Jacopo Basilietti, deceduto domenica a seguito di un incidente stradale avvenuto mentre era in auto con il papà. Dalla tangenziale avevano imboccato l’uscita per il tunnel di Isola, in direzione di Vigliano e Montegrosso. Sulla rampa l’improvviso schianto con una Seat Leon che transitava sulla corsia opposta: uno scontro violento, che non ha lasciato scampo al bambino, di appena 8 anni. Hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Momenti drammatici: gli automobilisti fermatisi negli attimi immediatamente seguenti hanno sperato fino all’ultimo che Jacopo fosse solo svenuto. Ma le loro speranze si sono infrante quando hanno visto che l’ambulanza non accennava a ripartire.

Ieri mattina la chiesa parrocchiale di Montemarzo era gremita e nel silenzio e tra le lacrime si sono ascoltate le parole del parroco, i canti della corale di Montemarzo, Rocca e Azzano e le preghiere dei compagni di scuola di Jacopo della elementare “San Carlo” di corso Alba, dove il piccolo frequentava la quarta classe. Proprio la chiesa di Montemarzo ha accolto la celebrazione dei funerali del bambino, che abitava ad Azzano da qualche anno con mamma Fedela, papà Fabio e il fratellino che frequenta la scuola materna: «Jacopo conosceva bene questa chiesa: qui nel giugno dello scorso anno aveva fatto la sua prima comunione», ha ricordato il parroco. «Fai un volo anche su di noi a scuola, la mattina», hanno detto nelle loro preghiere i compagni di classe, rivolgendosi a Jacopo.

Tanta commozione tra tutti i presenti: tanti papà e mamme, bambini, insegnanti e tutti quanti conoscevano il piccolo e la sua famiglia. E l’ultimo saluto all’amico dei momenti di gioco e di studio, i bambini della scuola hanno voluto darlo, al momento dell’uscita dalla chiesa della piccola bara bianca, con un lancio di palloncini bianchi e azzurri, che tutti riuniti uno accanto all’altro sono saliti in cielo fino a scomparire. Numerose testimonianze di affetto in questi giorni di grave lutto sono giunte alla famiglia, molto conosciuta in città. Il papà è titolare di un negozio di informatica in via Buozzi, nella zona di corso Torino, la mamma lavora al negozio “Paniate”, mentre il nonno è titolare di un noto negozio di pneumatici di corso Torino. Tra i presenti al funerale rappresentanti della Sba di Asti, la Scuola basket astigiana in cui Jacopo giocava, e anche una rappresentanza della polizia stradale di Asti, che nel tragico incidente si è occupata dei rilievi.

Marta Martiner Testa

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