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Cronaca

Pasqualino Folletto in aula,
in cerca di sconti di pena

Un ritorno alla normalità post natalizio doloroso per la famiglia Fassi: oggi (lunedì), infatti, si terrà la prima udienza in rito abbreviato a carico di Pasqualino Folletto, l'operaio

Un ritorno alla normalità post natalizio doloroso per la famiglia Fassi: oggi (lunedì), infatti, si terrà la prima udienza in rito abbreviato a carico di Pasqualino Folletto, l'operaio astigiano in carcere dopo essere stato rintracciato dai carabinieri come autore del delitto di Maria Luisa avvenuto agli inizi di luglio. Finito in carcere tre settimane dopo l'efferato delitto, oggi comincerà il processo che vede gli avvocati Merlino e Romagnolo difenderlo contrapposti al pm Tarditi e all'avvocato di parte civile Pierpaolo Berardi.

Per la Procura l'accusa è schiacciante: omicidio aggravato dalla crudeltà e rapina (riferito al denaro contante che Folletto ha rubato dopo aver sferrato 45 coltellate alla tabaccaia di corso Volta e alle mazzette di Gratta e Vinci che ha afferrato prima di fuggire). Per la difesa pochi i margini di manovra per attenuare la pioggia di anni di condanna che rischia Folletto: l'uomo, infatti, ha confessato il delitto. Gli avvocati hanno già annunciato che, nel corso delle questioni preliminari, chiederanno al giudice di accogliere la consulenza psichiatrica del dottor Vischia che ha incontrato Folletto in carcere e nella sua relazione ha parlato di una grave ludopatia legata al piccolo gioco d'azzardo: giocate al Superenalotto, alle slot machine nei bar, ai Gratta e Vinci di ogni genere. La difesa punterà, con questa consulenza, ad escludere l'aggravante della crudeltà che, se mantenuta, potrebbe portare la condanna a 30 anni definitivi, già scontati per la scelta del rito abbreviato.

Per l'accusa e per la parte civile invece non ci sono dubbi sulla crudeltà di quelle 45 coltellate sferrate alla donna che ha cercato, finchè è stata cosciente, di difendersi con tutta la sua forza. L'udienza di oggi, dunque, sarà per sottoporre la questione della produzione della consulenza al giudice Giannone mentre la discussione si terrà in altra data, ancora da fissare. In aula è atteso l'imputato, che da qualche mese è stato trasferito al carcere di Ivrea. «E' costantemente provato da questa situazione – racconta il suo avvocato Silvia Merlino – piange spesso, è depresso ed è preoccupatissimo per i tre figli. Per dare un po' di pace a questi pensieri ha da poco iniziato a frequentare un corso di inglese in carcere».

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