Giorgio Faletti, presidente della Biblioteca Astense, apostrofa un uomo del pubblico sulla chiusura dell'intervento di Galimberti. Gelo tra il pubblico e lettere di protesta alla nostra redazione per un comportamento ritenuto non consono a chi riveste un ruolo pubblico. Ma cos'è successo effettivamente? Siamo andati a chiederlo a chi mercoledì sera era nel cortile del Palazzo del Collegio…
La mia reazione è stata sicuramente poco istituzionale e in parte voglio scusarmi di questo con il pubblico presente. Ho imparato a tollerare linciviltà e la maleducazione, ma quando a queste si aggiunge anche la presa in giro, non ci sto più. Risponde così Giorgio Faletti quando gli chiediamo di commentare ciò che è accaduto mercoledì sera durante Passpartout. E già, perché cè stato un finale a sorpresa mercoledì nella serata dedicata a Umberto Galimberti, ospite di spicco del nutrito cartellone di Passepartout edizione 2013. Il presidente della Biblioteca, microfono in mano, infatti, ha apostrofato pubblicamente un uomo del pubblico dandogli dello str…..o, per via del comportamento tenuto dallo stesso durante la serata.
Questione di posti a sedere, pare. Gelo tra il pubblico, che non riusciva ad interpretare bene quanto stesse accadendo ed un gruppo di persone rimasto nel cortile ha discusso animatamente chiedendosi se quello di Faletti fosse stato un comportamento consono o meno al ruolo pubblico che attualmente ricopre. Subito nella mattinata seguente in redazione sono piovute lettere di alcune persone presenti alla serata che si sono dette sconcertate per quanto avevano visto e sentito, soprattutto al termine di una conferenza nella quale si parlava di degrado culturale. Riportiamo di seguito le parti salienti di due lettere e poi torniamo sullargomento, cercando di analizzare bene i fatti accaduti.
Nella serata del 12 giugno Passepartout ha offerto una conferenza di altissimo livello del Prof. Galimberti, una lezione di filosofia esposta con un linguaggio accessibile che ha incantato il pubblico. Che meraviglia. Non sono mancati gli applausi, quando alla fine il Presidente della Biblioteca è salito in platea per i ringraziamenti di rito, ci si predisponeva ad un grande, meritatissimo, applauso finale. Invece il Presidente ha usato il microfono per dare dello str…o, davanti a tutti, ad uno spettatore in platea che non aveva ceduto il suo posto in prima fila, prenotato per le "autorità", a quanto pare fingendo di essere straniero. Non entro nel merito del comportamento del signore in questione, potrebbe anche essere stato effettivamente scorretto. Tralasciamo anche che, in periodo di insofferenza per i privilegi della casta, le "autorità" potrebbero sedersi dove capita, come noi comuni mortali. Quello che ritengo non accettabile…… è che chi riveste un ruolo pubblico si lasci andare a comportamenti del genere: per la volgarità delle parole usate, per aver abusato del proprio potere, per aver indicato al pubblico ludibrio una persona, seppur scorretta…
Luisa Rasero
Nella seconda lettera si legge:
Sono deluso, amareggiato ed indignato per il comportamento di Giorgio Faletti che la serata di Paspartout in cui era ospite il grande Umberto Galimberti (che mi è sembrato imbarazzato per lepilogo), ha redarguito uno del pubblico col microfono in mano ripetendo per due volte un epiteto italiano: str…o. Ci sono modi più urbani: si prende da parte in privato il signore e gli si parla prima quando aveva commesso la malefatta…. Caro il mio presidente col suo atteggiamento molti sono stati delusi da lei. E ne ho anche per la direttrice che è artefice di questa splendida iniziativa…. capisco il posto riservato per le cariche istituzionali per le altre no – e poi istituisca un posto ristoro, tutti lo reclamano.
Miguel Beradi
Proviamo ora a capire cosa è accaduto mercoledì sera nel cortile del Palazzo del Collegio. Quel signore che non conosco è stato veramente un maleducato – ha esordito Donatella Gnetti, direttrice della biblioteca – è arrivato con una sedia e si è accomodato nel corridoio che deve rimanere libero per il passaggio della gente. Io mi sono avvicinata e gli ho spiegato che lì non poteva stare. Lui mi ha risposto in inglese che non capiva litaliano. Allora gli ho esposto il problema in inglese e a questo punto lui ha preso un telefono e ha parlato per diversi minuti. Al termine della telefonata lho fatto accomodare su una sedia destinata alle autorità in quanto pensavo fosse un turista inglese. Ma il bello è venuto al temine dellintervento di Galimberti, quando quel signore che non conosceva la nostra lingua – ha continuato Donatella Gnetti – ha fatto una domanda in perfetto italiano. A quel punto io gli ho chiesto se lItaliano lo avesse imparato durante la serata e a questa battuta lui ha avuto una reazione brusca che ha determinato lo scatto finale di Faletti. Una reazione certo forte, ma quel signore ci aveva esasperati.
Abbiamo messo un artista alla guida della biblioteca – ha detto il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo – e si sa che gli artisti possono anche reagire di istinto. Comunque Faletti sta lavorando bene e avrà certamente modo di chiarire con gli astigiani quanto accaduto. Qui comunque non si tratta di questioni di casta o di posti riservati, il problema è di educazione.
Questo signore era seduto sulla sedia davanti alle altre file, in una zona di passaggio – ha spiegato Giorgio Faletti – Quando Donatella Gnetti gli ha chiesto cortesemente di spostarsi ha risposto in inglese, fingendo di non capire ciò che gli veniva richiesto. Chiunque avrebbe potuto fare la stessa cosa, se ci sono delle file è bene lasciare la sedia allinterno di queste, per rispetto verso tutti, soprattutto verso chi sta seduto in ultima fila e non protesta. In un primo momento la persona in questione si è spostata, per poi tornare prontamente nel posto di passaggio, traslando nuovamente la sedia. Non abbiamo poi ulteriormente insistito pensando che si trattasse di un turista, ma quando questa persona si è alzata dalla sua sedia e ha posto una domanda in perfetto italiano, non ho tollerato la presa in giro verso tutti coloro che sono stati seduti al loro posto e verso chi ha lavorato per la riuscita dellevento. Il mio carattere sanguigno e sincero mi ha fatto reagire in questo modo, ad un comportamento che ritengo sia giusto non accettare e in generale penso che non sia giusto accettare maleducazione, inciviltà e presa in giro tutte insieme.