«Continueremo a svolgere il servizio anche a nostre spese piuttosto che ridurlo al punto tale da renderlo antieconomico». Protagoniste le aziende di trasporto fecenti parte del consorzio Coas, ovvero quelle che svolgono il servizio extraurbano (corriere) che collega Asti ai paesi della provincia. La premessa è d'obbligo: la Regione aveva dato il via libera al Programma triennale regionale sui servizi di trasporto pubblico locale 2013 – 2015, che prevedeva…
«Continueremo a svolgere il servizio anche a nostre spese piuttosto che ridurlo al punto tale da renderlo antieconomico». Protagoniste le aziende di trasporto fecenti parte del consorzio Coas, ovvero quelle che svolgono il servizio extraurbano (corriere) che collega Asti ai paesi della provincia.
La premessa è d'obbligo: la Regione aveva dato il via libera al Programma triennale regionale sui servizi di trasporto pubblico locale 2013 – 2015, che prevedeva, per quanto riguarda l'Astigiano, 800mila chilometri di "tagli", tali da portare la percentuale di riduzione del servizio al 40% rispetto al contratto stipulato con le aziende in precedenza, cui peraltro era già stata applicata una riduzione del 15%.
La Provincia, in ottemperanza alla delibera regionale, aveva deciso di avviare l'applicazione dei "tagli" a partire dal 12 maggio, per poi spostarne l'avvio al 31 maggio dopo la manifestazione degli autisti organizzata dal Comitato Sap, nato per protestare contro i tagli regionali al servizio, e l'intervento del Prefetto Pierluigi Faloni. Ora, alla scadenza del termine, è sopraggiunta la decisione delle aziende di proseguire comunque il servizio senza applicare i tagli del 40%.
«Nell'ambito del Coas ci siamo trovati tutti d'accordo – spiega Enrico Giachino, titolare delle "Autolinee Giachino" – a muoverci in questo modo, ovvero a svolgere il servizio in parte a nostre spese, dato che non ci arriveranno pagamenti per quanto riguarda il chilometraggio soggetto ai "tagli". E questo per diverse ragioni. Innanzitutto perché dare il via alla riduzione del servizio del 40% sarebbe stato per noi assolutamente antieconomico. E poi perché siamo fiduciosi su due fronti. Primo, perché siamo in attesa della della sospensiva del Tar del Piemonte rispetto al ricorso da noi presentato contro le delibera regionale. Secondo, perché con le recenti elezioni è cambiata la Giunta regionale, e ci attendiamo che la nuova Amministrazione metta mano alla delibera, quantomeno per mitigare i tagli previsti dai predecessori».
Quindi, per quanto riguarda i cittadini, ad oggi nulla cambierà. Da lunedì 9 giugno sarà introdotto l'orario estivo che sarà in vigore fino al 2 agosto. Da lunedì 4 agosto, infatti, è in programma il blocco del servizio per quattro settimane. «Speriamo che si possa tornare indietro anche su questa decisione – spiega Maurizio Dovico, presidente del Comitato Sap – dato che non è mai successo che il trasporto extraurbano venisse sospeso per un mese intero, causando disagi notevoli soprattutto ai residenti dei paesi della provincia».
Va tuttavia ricordato che la decisione del consorzio Coas è autonoma, in quanto nulla è cambiato per l'Amministrazione provinciale. «Per noi rimangono valide la delibera del Commissario Straordinario Alberto Ardia e la mia determina – spiega l'architetto Roberto Imparato del Servizio trasporti della Provincia – e non potrebbe essere altrimenti, dato che dobbiamo sottostare a quanto deciso dalla Regione. Se poi la nuova Giunta metterà mano al piano triennale, benissimo. Ma fino ad allora dobbiamo ottemperare a quanto richiestoci».
Elisa Ferrando