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Per chi fa l'avvocato da 40 anni e piùmedaglia d'oro e "scatola dei ricordi"
Cronaca

Per chi fa l'avvocato da 40 anni e più
medaglia d'oro e "scatola dei ricordi"

La cerimonia venerdì mattina in Tribunale. Gli astigiani premiati sono gli avvocati Lombardi, Mirate e Toppino. L'intervento amaro del sindaco-avvocato di Alba sull'accorpamento maldigerito.

Citando Calamandrei che ricordava come quella dell’avvocato non sia solo una professione di intelletto ma anche di cuore, il presidente dell’Ordine gli Avvocati del Foro di Asti, Giorgio Todeschini ha introdotto venerdì scorso la cerimonia di consegna delle medaglie d’oro agli iscritti che da 40 anni e oltre svolgono il loro incarico nei tribunali di tutta Italia.

Una sala di udienza gremitissima che aveva riservato i posti d’onore ai 14 premiati, fra astigiani e albesi (da quando il Tribunale di Asti ha accorpato quello di Alba si è assistito anche alla riunione del Foro degli Avvocati) e agli altrettanti giovani ultimi iscritti in termini di tempo. Rivolgendosi ai “veterani”, il presidente Todeschini ha espresso gratitudine per l’esempio professionale e di vita che rappresentano per i giovani che si affacciano solo ora a questa vita che spesso mette da parte gli affetti, i riposi, gli interessi diversi da quelli della buona preparazione di un processo.

Mentre il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Asti ha avuto l’onore di consegnare le medaglie d’oro, sono stati i più giovani iscritti a consegnare la pergamena ai loro mentori e il fascicolo personale che, come ha ricordato nella presentazione Cristina Preti, consigliere, rappresenta un po’ la "scatola dei ricordi" contenendo infatti le vecchie relazioni al Consiglio dell’ordine, i vecchi tesserini, le dichiarazioni del dominus di svolgimento di pratica forense. Ad aprire la cerimonia di consegna è stata quella all’avvocato Gian Carlo Bongioanni, dell’ex Foro di Alba, difensore stimatissimo e conosciutissimo che, insieme all’avvocato Giuseppe Marasso, ha toccato i 50 anni di professione: hanno ricevuto la pergamena rispettivamente dall’avvocato Valentina De Bellis e dall’avvocato Giulia Occhionero.

E poi quelli con 40 anni e più di professione: Demetrio Cristofori, Francesco Fornego, Sergio Franco, Francesco Germanetti, Sergio Lombardi, Aldo Mirate, Carlo Pasquero, Pier Giorgio Pirra, Roberto Ponzio, Giuseppe Sandri, Giorgio Scagliola, Gian Franco Toppino (anche tesoriere dell’Ordine di Asti). Questi i giovani avvocati che hanno idealmente raccolto il testimone: Francesca Racconci, Elisabetta Borla, Luca Zanchetta, Giulia Gai, Michelangelo Bisconti, Francesco Moramarco, Tommaso Conte, Luca Corbellini, Alessia Bosso, Federico Garrone.

Di uno spirito di reciproco rispetto e sana difesa dei ruolo specifici hanno parlato il presidente di sezione Paolo Rampini e il procuratore della Repubblica reggente Vincenzo Paone ammettendo entrambi l’alta professionalità degli iscritti al Foro di Asti.
E se l’intervento del sindaco-avvocato di Asti Fabrizio Brignolo è stato improntato alla disponibilità e all’orgoglio della città di poter contare su un tribunale grande ed efficiente, quello del sindaco-avvocato di Alba, Maurizio Marello è stato più polemico. Lui, che tanto si è battuto con i colleghi albesi contro l’accorpamento con Asti non ha nascosto la delusione del fatto che questa cerimonia si svolgesse ad Asti e non ad Alba.

«Ma non è andata così – ha detto amaramente – ma noi ci adeguiamo, dimostrando che il vivere in un territorio che pur non essendo provincia è motore economico dell’intero Piemonte ed è diventato patrimonio internazionale per le sue eccellenze ci insegna anche questa capacità di guardare lontano.» Interessante anche l’osservazione fatta da Bruna Sibille, sindaco di Bra: «Nel gruppo degli avvocati di lunga carriera ci sono solo uomini, in quello dei giovani iscritti c’è invece una prevalenza di donne. Questo è un ricambio generazionale che racconta quanta strada ha fatto la professione dell’avvocato».

Daniela Peira

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