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linda e emanuela pines tione
Cronaca
Omofobia e violenza

Pestaggio di Baldichieri: all’udienza numero 14 finalmente parte il processo

Le due donne unite in matrimonio hanno ripercorso quella serata in cui Emanuela ha avuto la peggio. Uno degli altri imputati finalmente tornato dalla detenzione in Svizzera

Ad oltre 6 anni dall’accaduto e dopo 13 udienze in cui si sono decisi solo sempre dei rinvii, finalmente venerdì è iniziato il processo davanti al giudice Colombaro per il grave episodio che avvenne a fine febbraio 2018 in un condominio di Baldichieri.

A ripercorrere la testimonianza che le vede come parti offese sono state Emanuela e Linda Pines, unite in matrimonio civile proprio durante la loro permanenza a Baldichieri e per questo motivo, secondo quanto da loro riferito, invise ad alcuni vicini di casa: Alessandro Mistretta con Giuseppe Termini e Leonardo Messina difesi dagli avvocati Gianluca Bona e Ferruccio Rattazzi.

Fin da subito hanno parlato di aggressione di stampo omofobo quando, per una banale richiesta di fare meno rumore perchè Linda non si sentiva bene, è scattata la lite con i vicini. Emanuela, seppure con grave sofferenza, assistita dal loro avvocato Maurizio La Matina, ha  ricordato di essere stata attirata nell’alloggio dei vicini e di essere stata aggredita a pugni sul volto e sulla testa. Linda, una volta compreso cosa stava succedendo alla sua compagna, è intervenuta ma è stata malmenata anche lei. I referti medici parlano di contusioni, traumi e ferite da ricucire.

A loro volta, Emanuela e Linda erano state controquerelate per violazione di domicilio e per diffamazione perchè il giorno seguente avevano pubblicato su Facebook le immagini del volto pestato e di quanto era accaduto. Così, in un unico processo, si sono riunite le querele reciproche in cui ognuno è imputato e parte lesa.

Ma questo processo è nato sotto una cattiva stella, perchè per ben 13 volte è stato necessario rinviare senza neppure sentire una sola testimonianza. Prima impedimenti vari, poi certificati medici degli imputati  e poi uno di loro detenuto in un carcere in Svizzera che sembrava impossibile da raggiungere anche solo per chiedergli se intendeva rinunciare a presenziare al processo di Asti.

Nell’udienza di venerdì è emerso che in realtà la pena aveva finito di scontarla nel 2022 ma nessuno lo aveva trovato nella sua nuova residenza alle porte di Milano. Anche per questa 14.ma udienza era assente e ha inviato un certificato medico che però il giudice  ha ritenuto troppo generico e vago per rappresentare un legittimo impedimento. Dunque udienza valida e le prime testimonianze sono state proprio quelle di Emanuela e Linda. Il processo riprenderà a novembre.

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