Addio a Gorancho
Dopo quattro anni di stato vegetativo è deceduto lunedì scorso Geroghie Gorancho, l’uomo di 42 anni selvaggiamente pestato da alcuni coinquilini del palazzo in cui viveva con moglie e quattro figli a Castiglione Tinella.
La notizia è stata confermata dalla famiglia che, da quattro anni, ogni settimana si recava nella clinica di Marene dove è stato ricoverato a causa delle sue condizioni di totale immobilità. L’uomo, da quella terribile Pasquetta del 2016 non si è mai più ripreso, non ha mai più potuto comunicare con la sua famiglia.
Disposta l’autopsia
Il pm della Procura di Asti, il dottor Nicola, ha disposto l’autopsia per certificare la causa della morte. Solo così sarà possibile per la Procura modificare il capo di imputazione a carico di tre fratelli, Adrian, Valentin e Alin Beta ritenuti gli autori della violentissima aggressione.
Condannati tre fratelli
I tre, difesi dagli avvocati Mirate e Pescarmona, sono già stati condannati esattamente un anno fa, dal gip di Asti. A Adrian e Valentin sono stati inflitti 8 anni per i reati di rissa e tentato omicidio mentre il terzo fratello, Alin è stato condannato solo per la rissa (1 anno) e assolto per il tentato omicidio. Avevano fatto ricorso ma, allo stato, non è ancora stata fissata l’udienza in Corte d’Appello a Torino.
I tre sono tutti a piede libero, ma per Adrian e Valentin, una volta arrivate le risultanze medico legali il processo potrebbe ricominciare da capo con la più grave accusa di omicidio.
Ferito gravemente anche un amico
Al processo si erano costituiti parte civile la moglie e i tre figli con gli avvocati Bona ed Alfano oltre ad un amico di Gorancho, Tony Fidanchov (assistito dall’avvocato Marcarino) che era ospite della famiglia ed era intervenuto per difendere l’amico ricevendo una buona dose di botte tanto da riportare fratture alle gambe, un trauma cranico e contusioni varie.
Una rissa per il troppo rumore
La violenta rissa era scaturita quando la festa per la Pasquetta organizzata in giardino dai Betea si era spinta un po’ oltre, con schiamazzi e urla. Gorancho e l’amico erano scesi in cortile per farli smettere ma per tutta risposta ricevettero i primi colpi a mani nude sotto gli occhi attoniti dei tre figli più piccoli di Gorancho. . La rissa è poi proseguita nel garage della palazzina dove l’uomo, nonostante la sua stazza, è stato annientato dai fratelli Betea e, secondo la ricostruzione della Procura, ha ricevuto un violento colpo alla testa, probabilmente con una mazza di ferro.
Ritrovato dalla moglie in una pozza di sangue
E’ stata sua moglie, avvertita dai figli, a trovarlo in una pozza di sangue al suo rientro poco dopo. I medici avevano fatto miracoli per salvargli la vita, ma non erano riusciti a restituirgli il gusto di vivere. Da allora, infatti, l’uomo non ha mai ripreso conoscenza e la sua vita è proseguita solo grazie ai macchinari sanitari che gli consentivano di respirare e di nutrirsi.
Amarissimo il commento di Milena, la moglie rimasta sola ad occuparsi dei quattro figli: «La giustizia ha fatto il suo corso, ma anche se faranno degli anni di carcere (e al momento ciò non è ancora accaduto non essendo ancora passata in giudicato la sentenzan.d.r.) quando usciranno potranno ancora godersi la vita e la loro famiglia, mentre per mio marito questo ormai non sarà mai più possibile».