In un momento in cui si stanno investendo i soldi del PISU per finanziare un primo percorso ciclopedonale lungo il fiume Borbore, che metta in collegamento il quartiere Torretta con corso Alba, c'è chi segnala il problema opposto, ovvero la presenza di sentieri ciclabili (percorribili con le mountain bike), potenzialmente turistici, però del tutto inutilizzabili a causa della presenza continua di prostitute, transessuali…
In un momento in cui si stanno investendo i soldi del PISU per finanziare un primo percorso ciclopedonale lungo il fiume Borbore, che metta in collegamento il quartiere Torretta con corso Alba, c'è chi segnala il problema opposto, ovvero la presenza di sentieri ciclabili (percorribili con le mountain bike), potenzialmente turistici, però del tutto inutilizzabili a causa della presenza continua di prostitute, transessuali (e relativi clienti in cerca di sesso a pagamento) e nudisti, il tutto immerso in un quadretto agreste deturpato da discariche abusive, rifiuti abbandonati lungo la strada e altre insidie di varia natura. Siamo nel secondo tratto del sentiero ciclabile che collega Asti ad Azzano, procedendo lungo le rive del fiume Tanaro.
A denunciare quanto sta succedendo lungo la strada in terra battuta, che passa sotto il viadotto della tangenziale tra corso Alessandria e la Boana, è una delle tante cicliste che vorrebbe sfruttare la strada per le sue pedalate in mezzo al verde, una via oggi del tutto sconsigliata. «Ho appreso con piacere della messa in opera della pista ciclabile che si snoda da zona San Fedele ad Azzano costeggiando le rive del Tanaro (zona Isolone) – spiega la nostra lettrice – Peccato che la zona sia impraticabile perché la prima parte è utilizzata da prostitute e travestiti per i loro commerci. La seconda parte è ancora meglio frequentata da azzimati signori nudi che tranquillamente prendono il sole su stradine, pista ciclabile e le bellissime spiagge del Tanaro, incuranti del fatto che transitino a piedi, o con le loro biciclette, famiglie con bimbi al seguito ai quali diventa difficile spiegare perché in un luogo pubblico ci siano questi personaggi».
Ricevuta la segnalazione, andiamo a fare un sopralluogo e buona parte dei problemi denunciati vengono confermati non appena imbocchiamo il fuoristrada che, dall'Isolone, collega alle sponde del Tanaro. Le prostitute si trovano al riparo dal sole, sotto l'ombra data loro dagli alberi che separano la pista ciclabile dalla riva del fiume. Un solo ciclista si azzarda a percorrere la strada, superato da un continuo via vai di auto, alcune delle quali condotte da persone in cerca di compagnia. Vedendoci arrivare in lontananza, notiamo un movimento sospetto. Due uomini, abbondantemente sopra i 60 anni, salgono sulle rispettive auto partendo nella direzione opposta e noncuranti delle buche che ci sono sul percorso. Le prostitute, invece, non badano a noi continuando a parlare al cellulare in attesa di altri clienti. Procedendo in direzione del fiume, osserviamo piccoli sentieri che collegano la strada principale alla spiaggia.
E' qui che la nostra lettrice indica la presenza di nudisti che prendono possesso di alcune aree davanti al Tanaro, sia al mattino che nel tardo pomeriggio. Quando passiamo noi, la zona è però deserta. Procedendo verso Azzano, superiamo una casa diroccata davanti alla quale qualcuno ha buttato dei resti di mattoni e calcinacci, quasi a voler rendere il passaggio delle auto estremamente difficoltoso. Intanto il valzer di macchine non si arresta: diversi veicoli ci seguono a distanza di sicurezza e anche alcune moto sembrano venire nella nostra direzione. Tra materassi buttati in mezzo alla natura ed evidenti tracce di rapporti "clandestini" consumati alla bell'e meglio, le potenzialità attrattive e turistiche della pista ciclabile sono del tutto vanificate, essendo evidente che né le famiglie, né i turisti troverebbero particolarmente appetibile una full immersion nella natura a queste condizioni.
Dalla nostra lettrice arriva quindi un appello alle forze dell'ordine: «Non possono fare controlli un po' più frequenti e incisivi al fine di debellare questo stato di degrado e permettendo a tutti l'uso di un bel luogo?».
Riccardo Santagati