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Si ferma per aiutare e viene rapinato
Cronaca

Si ferma per aiutare e viene rapinato

Nei giorni scorsi inquietante aggressione ai danni di un pensionato 75enne che viaggiava in auto tra Asti e Chivasso. Una donna ferma a bordo strada lo ha pregato di fermarsi, ma era un trucco: sono sbucati due uomini che lo hanno derubato del portafogli

Che in periodi di crisi economica si debba fare i conti con un aumento del numero dei reati di tipo predatorio è una realtà. E devono proprio essere un segno della difficoltà che stiamo vivendo gli esempi di furti e rapine che si registrano in questi giorni anche sul nostro territorio. Banditi sempre più spudorati e feroci. Come quelli che hanno aggredito un pensionato sulla strada Asti Chivasso, in pieno mattino, mentre viaggiava in direzione di Asti per andare a fare spesa al supermercato. Un episodio davvero inquietante quello che gli è capitato. L’uomo, che ha 75 anni, originario del Torinese e residente nella zona di Cocconato, ha fermato la sua auto di fronte ai segnali di richiesta di aiuto che provenivano da una donna che si trovava con la sua vettura, una Fiat Panda, ferma sul ciglio della strada.

«Mi si è guastata l’auto: la prego, mi aiuti», chiedeva disperata la donna, sui 45 anni, l’aspetto quello di una nomade, secondo quanto avrebbe raccontato il pensionato successivamente ai carabinieri. Non aveva esitato, trovando per strada una persona in difficoltà, bisognosa di soccorso. La sua cortesia e disponibilità sono però state tradite nel modo più subdolo: all’improvviso si è trovato addosso due uomini con il volto coperto da una sciarpa e con una pistola in pugno, sbucati dal nulla. Un gesto di altruismo ripagato con una brutale rapina a mano armata: gli hanno puntato l’arma e, minacciandolo, gli hanno urlato contro, intimandogli di consegnare loro il portafoglio e tutto quanto aveva con sé. L’anziano non ha potuto fare altro che mettere nelle mani dei due malviventi il denaro che possedeva. I tre hanno arraffato 125 euro e sono risaliti sulla Panda, prendendo velocemente la via di fuga.

La vittima è rimasta lì sulla quella strada impietrita, sotto shock per quegli istanti di terrore a cui era stata sottoposta. Finché è poi riuscita a risalire in macchina e andare dai carabinieri, per presentare denuncia della rapina subita. Da parte dei militari sono scattate le ricerche, sulla base delle indicazioni dettagliate che sono state loro fornite, ma dei rapinatori non c’era più traccia. Inganni e aggressioni. A volte anche violente. Da parte di banditi che non si fanno scrupoli. Ad aggredire e picchiare per strada i negozianti, usciti alla sera, all’orario di chiusura delle loro attività, per derubarli degli incassi. Oppure a raggirare gli anziani, fasce deboli della popolazione, che vengono privati dei loro risparmi e dei loro oggetti preziosi a volte con le “storie” più assurde, propinate da truffatori che si presentano alla loro porta fingendosi finti addetti dell’acqua e del gas o inviati dalle banche, dalle poste o dal Comune.

Marta Martiner Testa

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