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Cronaca
Fake news

Portachiavi con microchip per “spiare” le persone, ma si tratta di una vecchia bufala

Anche ad Asti un falso comunicato stampa attributo all’Ascom sta viaggiando nei gruppi WhatsApp mettendo in allerta chi ci sta credendo

Misteriosi portachiavi, da agganciare all’interno dell’auto, che “contengono un microchip” con i quali “bande di rumeni” seguirebbero chi li dovesse utilizzare per poi geolocalizzare la sua abitazione, spiare i suoi movimenti e, al momento opportuno, entrare in azione per svuotargli la casa. Ovviamente i portachiavi sarebbero addirittura regalati “presso i parcheggi o i distributori di carburanti” da misteriosi sconosciuti, come riportato “da un comunicato dell’Ascom” su fonte “della Questura”.

È questo, in breve, il messaggio dell’ennesima bufala che sta circolando in questi giorni, anche ad Asti attraverso i gruppi di WhatsApp, ma che in realtà non è altro che una vecchia fake news già divulgata nel 2016 e nel 2019. Un falso comunicato dell’Ascom, che non l’ha mai davvero diffuso e neanche pensato, per mettere in guardia i malcapitati da una “nuova truffa” tecnologica ordita da non ben precisati delinquenti internazionali.

Nulla di vero, tutto inventato e ci vorrebbe molto poco per capire che si tratti di una balla digitale ritornata in auge perché condivisa, senza nessun controllo, da centinaia di persone. Se il falso comunicato dell’Ascom risale al 2016, la Polizia di Stato aveva già messo in guardia su questa bufala nel 2015 attraverso la propria pagina Facebook.

Ma poiché le bufale sono dure a morire, anzi ritornano regolarmente sulla cresta dell’onda, anche in questo caso il suggerimento è di cancellare il messaggio e di non alimentare la catena di Sant’Antonio evitando di condividerlo su gruppi WhatsApp o attraverso i social.

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