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Cronaca
L’addio

Portacomaro Stazione: fiocchi arancioni, lacrime e silenzio per salutare Manuela e il figlio Eric

Una folla di persone al funerale di madre e figlio morti in incidente. Le parole di amici, colleghi e compagni.

Se c’è un modo per rappresentare il silenzio del dolore più profondo, quello è stato il funerale di Manuela Coppo e del figlio Eric Piglione che si è tenuto questa mattina alla parrocchia della frazione astigiana di Portacomaro Stazione.

Chiesa e piazzale davanti gremiti all’inverosimile: tutte le famiglie del posto sono scese a dare l’ultimo saluto a madre e figlio morti nell’incidente di lunedì scorso e per stringersi ai genitori e  nonni, al marito Massimo, all’altro figlio Cristian. Ma non erano soli. Con loro una moltitudine di astigiani tanto che è stato necessario organizzare il servizio viabilità e trovare parcheggi di fortuna per contenere le tante auto che hanno improvvisamente affollato la frazione.

C’erano gli ambulanti dei mercati di Asti e della provincia che con Manuela (ma prima ancora con la madre e la nonna) hanno condiviso anni di piazza; c’erano i compagni di scuola dell’Istituto Agrario Penna insieme ai loro professori per salutare Eric; c’erano compagni e professori della quinta dell’Artom frequentata da Cristian. La scalinata che porta alla chiesa era tappezzata di fiori ed era facile capire quali fossero destinati in memoria di Eric: erano arancioni, il suo colore preferito e, non a caso, il colore della gioia. Fiocchi arancioni  sul petto e bracciali in stoffa ai polsi dei suoi amici, dei suoi compagni e dei suoi professori. E ancora alloncini arancioni contornavano i due trattori che sono stati sistemati all’entrata della chiesa, a dimostrazione della grande passione di Eric per la terra e, ancor più, per le sue amate caprette e gli altri animali di cui si occupava a casa.

Struggente l’arrivo dei due carri funebri, uno dietro l’altro e quelle due bare che, sempre una dietro l’altra, sono entrate in chiesa per l’ultimo saluto nella messa concelebrata da don Luigino Trinchero e don Andrea Martinetto.

E poi quel silenzio che urlava dolore per uno strappo insostenibile.

Difficile l’omelia perchè è difficile avere le parole giuste in un dramma di famiglia come quello che ha colpito le famiglie Coppo e Piglione: «Non sprecate le lacrime che in questi giorni hanno solcato i vostri visi – ha detto il sacerdote – Se tenete il viso rivolto a terra, diventeranno fango. Ma se rivolgete lo sguardo al cielo ogni lacrima diventerà una perla brillante che raggiungerà Manuela ed Eric».

Negli interventi dei compagni di scuola di Eric e delle loro insegnanti oltre che in quelli degli amici della Valleversa, è uscito il ritratto che la comunità aveva di madre e figlio. Una Manuela stimatissima per il suo ruolo di madre, di figlia, di lavoratrice dedita ai suoi clienti con professionalità ed empatia. Eric sarà ricordato come il “ragazzo del sorriso”, sempre allegro, rispettoso, educato, gioioso. I suoi insegnanti hanno detto che è stato un giovane maestro di gentilezza, capace di seminare, nella sua breve vita, una moltitudine di briciole di pace. «E la prima volta che ho conosciuto sua madre ad un colloquio a scuola – ha detto un’insegnante – ho capito da chi proveniva il seme della gentilezza che viveva in Eric».

 

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Una risposta

  1. Per noi del mercato è stata e sarà una perdita terribile. Una persona come Manuela e il suo giovane figlio non potranno mai essere dimenticati. Il tripudio di affetto dimostrato in questi giorni né è la prova. Il loro ricordo sarà indelebile, permettetemi una citazione:
    “coloro che amano con gli occhi vedranno gli adii , coloro che amano con il cuore e le anime non vedranno la separazione “, e la folla di questi giorni né è la testimonianza

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