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Cronaca

Preoccupazione dell'Asl per le feste
all'ex mutua: «Potenziale pericolo»

L'azienda sanitaria, proprietaria dei locali di via Orfanotrofio occupati da una dozzina di famiglie senza casa, fa sapere tramite una lettera di non essere responsabile per eventuali danni agli avventori. Pronta la risposta del Coordinamento Asti Est, che sottolinea come in città non esistano altri spazi "liberi" per le relazioni tra cittadini…

Botta e risposta epistolare fra Asl e Coordinamento Asti Est sull'uso dell'edificio dell'ex mutua di via Orfanotrofio da oltre due anni occupata da una dozzina di famiglie senza casa. Ad aprire le schermaglie l'Asl (che nei mesi scorsi ha ottenuto un'ordinanza di sgombero dal giudice di Asti, mai eseguita) con una lettera nella quale esprime forte preoccupazione nell'essere venuta a conoscenza che nei locali dell'ex mutua, oltre all'occupazione delle famiglie senza tetto, si «svolgono frequentemente feste e manifestazioni aperte al pubblico con relativa somministrazione di alimenti e bevande a soggetti terzi dietro pagamento di somme di denaro».

Sottolineando che ogni evento è pubblicizzato su internet o tramite locandine. L'Asl sottolinea che non può in alcun modo avallare l'attività di intrattenimento e che declina ogni responsabilità che possa derivare da eventuali danni prodotti a terzi durante lo svolgimento degli eventi. «L'immobile ha sempre assolto altre funzioni e non ha le caratteristiche di un locale di intrattenimento, rappresentando questo una fonte di potenziale pericolo per l'incolumità di eventuali avventori».
Pronta la risposta del Coordinamento e delle famiglie che si sono riunite per discutere il contenuto della lettera dell'Asl. «Quello che l'Asl non prende in considerazione è che quel luogo, in due anni, ha consentito alle famiglie di ricostruire la loro domiciliarità, di restituire loro un luogo dal quale uscire la mattina e tornare la sera, sia per andare a lavorare, che a scuola, che a far la spesa» dice la lettera di risposta.

«E l'uso degli spazi che abbiamo destinato al libero sodalizio al piano terra -sottolinea il Coordinamento- è complementare alla domiciliarità delle famiglie e completa il contenuto dell'occupazione, fatta anche di solidarietà, di relazione concreta fra cittadini che si incontrano. E non ci sono altri spazi "liberi" in questa città in cui questo possa avvenire». La risposta si chiude con una richiesta all'Asl di una liberatoria per l'allacciamento delle utenze elettriche e una presenza delle famiglie e del collettivo ai tavoli convocati per fare il punto sulla variante Asl e su ogni altra occasione di cartolarizzazione degli edifici ex sanitari. Ad Asl e Comune di Asti viene chiesto invece di esaminare una proposta di comodato d'uso dell'ex Mutua.

Daniela Peira

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