Viveva a Londra, nella zona di Wembley, e la polizia astigiana lo ha rintracciato grazie ad un’accurata ricerca attraverso gli strumenti offerti da internet
Viveva a Londra, nella zona di Wembley, e la polizia astigiana lo ha rintracciato grazie ad un’accurata ricerca attraverso gli strumenti offerti da internet. «Abbiamo iniziato a cercarlo nel 2014, quando la sentenza per omicidio nei suoi confronti è diventata definitiva: dopo un difficile lavoro di acquisizione di informazioni e poi di analisi in “rete” siamo arrivati al suo arresto», ha spiegato ieri mattina, lunedì, nel corso di una conferenza stampa in Questura, il capo della Squadra Mobile Loris Petrillo, illustrando i particolari dell’arresto di Valentin Janu, romeno di 35 anni, condannato con sentenza definitiva della Cassazione per l’omicidio di Gheorghe Florin Miros, 28 anni, anch’egli romeno, insieme a due connazionali, uno dei quali si trova in carcere ad Alessandria, mentre l’altro è tuttora latitante.
I fatti risalgono alla sera del 5 luglio 2010. La vicenda, conosciuta come “il delitto della lavatrice”, iniziò con una lite, a cui seguì poi una violenta rissa in corso Casale: Miros fu picchiato con calci e pugni e morì dopo due settimane al reparto rianimazione dell’ospedale di Asti. All’alba la polizia venne chiamata in corso Casale e nell’appartamento fu ritrovato riverso sul pavimento il giovane Miros, in gravi condizioni. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, una prima discussione avvenne in strada, per ragioni che sarebbero state legate alla restituzione di una lavatrice e di altri oggetti. Poi una nuova lite, in casa, degenerata in rissa.
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Marta Martiner Testa