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Cronaca

Processo Barbarossa, denunciati per falsa testimonianza due degli imputati “big”

Sono quelli che hanno accusato un geometra di Costigliole il quale, invece, nega di aver partecipato ad una spedizione violenta di recupero crediti

Arringa letteraria per il geometra di Costigliole

Doppio intervento difensivo, invece, per il geometra Alberto Ughetto, socio e consulente di Fabio Biglino della Concretocem, società di produzione di calcestruzzo accusato di essersi appoggiato al gruppo di ‘ndranghetisti per allargare il loro giro di affari. E accusato di aver dato incarico ad un gruppo di loro di recuperare un credito di 32 mila euro.
Il primo avvocato a prendere la parola è stato Piermario Morra, che ha preparato l’arringa durante la convalescenza da Covid, come ha ammesso in aula e che ha esordito con due regali: il libro “Aspettando Godot” al suo assistito e “Finzioni” di Jorge Luis Borges al pm Cappelli.
«Questo perché mi sembra di essere piombato nel teatro dell’assurdo, alla richiesta di condanna del pm – ha detto Morra – Mentre io chiedo subito al collegio l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato».
L’avvocato Morra ha ribadito come manchi la benchè minima traccia di affiliazione o di accordi sulla spartizione di appalti e altri benefit. E poi, Ughetto non è mai stato intercettato, quindi non c’è nelle carte una sola conversazione condotta in prima persona, solo cose che lo riguardano riferite da altri. «E neppure in modo così specifico visto che lui era così partecipe che Zangrà, il responsabile della ‘ndrina astigiana, neppure ne ricorda il nome. Lui e il socio Biglino sono stati chiaramente definiti degli “stupidi” da Salvatore Carè e Salvatore Stambè». Per Morra la più bella pagina difensiva di Ughetto l’ha scritta proprio Carè quando, intercettato, ha detto : «Quelli (riferendosi a Ughetto e Biglino n.d.r.) non hanno mica capito con chi stavano parlando» dopo l’incontro con Rocco Zangrà.
Ughetto viene paragonato ad un “fantasma”, ad un “marinaio da rimorchio” in questa vicenda dove il gruppo degli imputati del processo Barbarossa che si sta tenendo ad Asti viene definito una “compagnia di nani” rispetto ai vertici condannati in abbreviato.

L’avvocato Piermario Morra

Una testimonianza “tutta sbagliata”

All’avvocato Morra si è avvicendato l’avvocato Marco Scagliola che ha affrontato l’accusa secondo la quale Ughetto sarebbe stato presente alla spedizione punitiva per il recupero crediti da un cliente di Scalenghe che doveva 32 mila euro alla Concretocem; spedizione capeggiata da Salvatore e Michele Stambè i quali si sono vantati di aver fatto paura ai debitori.
«Sono tutte frottole: né loro, né Ughetto, né Biglino sono mai stati dai debitori a chiedere alcunchè. Ce lo dicono gli stessi debitori e ce lo dice l’analisi delle “confessioni” degli Stambè piene di contraddizioni rispetto ai fatti oggettivi: sbagliata la strada per arrivare a Scalenghe, sbagliata la casa in cui dicono di aver incontrato i debitori, sbagliata l’auto con la quale ci sarebbero andati, sbagliata la descrizione fisica delle vittime della presunta estorsione».
Al punto che l’avvocato Scagliola, nel ribadire la totale insussistenza di questo reato, ha chiesto formalmente la trasmissione alla Procura della deposizione di Michele e Salvatore Stambè in cui accusano Ughetto in aula per falsa testimonianza.

Daniela Peira

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