La difesa di Ughetto
Dopo quelle di Fabio Biglino arrivano anche le smentite del socio e collaboratore Alberto Ughetto circa l’accusa secondo la quale avrebbero incaricato Salvatore e Michele Stambè per recuperare dei crediti per conto loro presso clienti “cattivi pagatori”.
Ughetto, assistito dall’avvocato Scagliola, è uno degli 11 imputati del processo Barbarossa sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste fra Asti e Costigliole che si sta celebrando al tribunale di Asti. Tribunale che è stato attrezzato con un sistema di videoconferenza che consente agli imputati detenuti di poter seguire le udienze senza i trasferimenti dal carcere a Palazzo di Giustizia, così come è avvenuto nell’udienza di martedì scorso con due collegamenti in contemporanea dalle carceri di Torino e di Genova.
Doppio collegamento in videoconferenza
I due detenuti in collegamento hanno sentito quello che Ughetto ha detto in aula, ovvero che lui e Biglino conoscevano gli Stambè perché vivevano tutti nella stessa zona ma che non si erano mai rivolti a loro chiedendo di andare a riscuotere le fatture non pagate di alcuni clienti.
«Noi abbiamo sempre affidato a studi legali gli incarichi di recupero dei crediti – ha detto Ughetto in aula – E, nell’anno prima degli arresti, avevamo intrapreso una strategia commerciale che ci permetteva di “scremare” i clienti sulla base delle loro capacità di onorare i debiti. Abbiamo diminuito il fatturato ma abbiamo intascato tutti i soldi dei lavori che facevamo».
«Conoscevo a malapena Catarisano»
Ughetto ha anche negato di conoscere bene Giuseppe Catarisano, altro imputato di punta dell’indagine: «Sapevo che era un nostro cliente e che non ci aveva pagato una piccola fornitura di calcestruzzo, ma nulla di più».
Con la deposizione di Ughetto si è chiuso il giro degli esami degli imputati che hanno scelto di sottoporsi alle domande. L’udienza riprenderà oggi, martedì, giornata nella quale sono state annunciate dichiarazioni spontanee di altri imputati.
Daniela Peira