Deve pronunciarsi sull'ammissione delle parti civili del cognato Danilo, all'utilizzo, durante il dibattimento, della perizia sulle celle telefoniche depositata dai legati del marito di Elena Ceste, accusato di aver ucciso la moglie e averne occultato il corpo il 24 gennaio 2014
Continua la discussione del processo a carico di Michele Buoninconti, apertosi questa mattina nel tribunale di Asti, dopo una pausa durata quasi un'ora. Il vigile del fuoco è accusato di aver ucciso la moglie Elena Ceste ed averne nascosto il cadavere nel rio Mersa, tra Motta di Costigliole e Isola d'Asti, il 24 gennaio 2014.
Il giudice dovrebbe uscire a minuti con la decisione su tre questioni poste. La prima riguarda l'opposizione della difesa Buoninconti sull'ammissione del cognato Danilo Tavano come parte civile. Poi il pm ha chiesto che venga espulsa la perizia sulle celle telefoniche presentata dalla difesa lunedì scorso: avendo chiesto il rito abbreviato secco, questo deposito viene ritenuto intempestivo.
Attesa anche la decisione sull'apparente contrasto di due perizie (l'autopsia e quella geologica). Il giudice potrebbe quindi arrivare a chiedere una consulenza super partes.
Poco prima di mezzogiorno, i genitori di Elena Ceste sono apparsi molto provati. Michele, che non ha ancora fatto alcuna dichiarazione, non li ha neppure salutati. L'uomo non vedeva i suoceri dai giorni precedenti il suo arresto, avvenuto a fine gennaio.
Daniela Peira