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Cronaca

Profughi: raccolta firme per “fermare” gli arrivi ad Asti

Ancora una volta è il numero dei richiedenti asilo e le modalità del loro dislocamento nell’Astigiano a mettere in allarme la Lega Nord, pronta a mobilitare i cittadini

A parlare di situazione «gravissima» è Andrea Giaccone, segretario provinciale della Lega Nord: «I cittadini e i sindaci sono vittime di una situazione ormai gravissima, ma gli astigiani hanno diritto a esprimere il loro dissenso. Per questo motivo abbiamo lanciato una raccolta firme, che continuerà anche al termine della campagna elettorale, così da avere più forza e battere i pugni sui tavoli degli organi preposti».

Ancora una volta è il numero dei richiedenti asilo e le modalità del loro dislocamento nell’Astigiano a mettere in allarme la Lega Nord, pronta a mobilitare i cittadini con una petizione che può essere sottoscritta in tutti i banchetti elettorali, negli eventi pubblici in programma fino all’11 giugno, ma anche dopo, e nella sede del Carroccio di via Ranco 7.

«Non solo la situazione è grave – precisa il segretario cittadino Davide Scaiola, ma le persone si sentono meno sicure quando vivono vicine ai centri di accoglienza perché si tratta di persone estranee alla comunità che le accoglie. Purtroppo si tratta di una problematica che non può risolvere solo il sindaco di Asti».

L’apertura del nuovo centro di accoglienza della Croce Rossa, in futuro il secondo hub della Regione Piemonte, a Castello di Annone nell’ex base militare, non ha fatto altro che incrementare i timori dei leghisti astigiani il cui segretario provinciale aggiunge: «Si presume che scappino dalla guerra anche donne, bambini e anziani, ma qui ad Asti non se ne vedono. Come mai?»

A chiamare in causa la Prefettura è invece il candidato a consigliere Pierfranco Verrua, già assessore ai servizi sociali durante l’ultima amministrazione Galvagno. «Vorremmo avere chiarezza sul numero esatto dei rifugiati nell’Astigiano. Quanti sono esattamente? E a quanti non è stato riconosciuto il diritto d’asilo? Dati informali ci dicono che siamo sulle 1.380 unità, di cui 650 presenti sul territorio comunale. Bene, quando saranno riconosciuti come profughi verranno allontanati dalle strutture che li accolgono e finiranno in mezzo alla strada. Se venissero confermati come clandestini, resteranno comunque in giro nell’Astigiano. Molti finiranno a carico del Comune di Asti, attraverso i servizi sociali, che non è strutturato a gestire questa emergenza». Il candidato Marco Bona invoca il rispetto della circolare ANCI sul numero dei richiedenti asilo accolti nei singoli Comuni e il fatto che «i centri di accoglienza dovrebbero essere in un contesto urbano, non isolati, ancor meno sparsi in piccole frazioni del territorio».

Accoglienza: polemica anche sul bando del Comune

In questa querelle sull’accoglienza, non manca un nuovo attacco all’amministrazione comunale uscente: «Da un lato ci viene detto che non arriveranno nuovi profughi, – tuona Verrua – dall’altro sul sito del Comune viene pubblicato un bando nel quale si annuncia la creazione di nuovi progetti di gestione e accoglienza integrata con un investimento dell’Ente di circa 30.000 euro».

Il bando di cui parlano i leghisti, scaduto qualche giorno fa, dovrebbe attivare il progetto già nel mese di luglio e interessare una quarantina di richiedenti asilo presenti sul territorio.

Sul caso e sul centro di accoglienza di via Ugo Foscolo, oggi vuoto, arriva però l’intervento del sindaco Fabrizio Brignolo «Nei giorni scorsi – dichiara – alcuni candidati presi dalla foga della campagna elettorale avevano diffuso notizie infondate, affermando che il centro, svuotatosi nei giorni scorsi, avrebbe ospitato nuovi migranti e per questo ho richiesto informazioni alla Prefettura. Il prefetto mi ha confermato per iscritto che la struttura sarà smantellata e che in città non sono previsti nuovi arrivi, perché anche per le emergenze è ampiamente sufficiente la struttura di Castello di Annone. In questo modo – aggiunge Brignolo – si sta concretizzando l’impegno assunto nelle scorse settimane, di procedere con una graduale riduzione delle presenze in città». Intanto, per la prossima settimana, il tema resterà in agenda tra i candidati e big della politica che passeranno ad Asti in vista del primo turno elettorale.

Riccardo Santagati

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