E di pochi mesi fa lentrata in vigore della nuova legge sui condomini che prevede, fra le altre cose, maggiori diritti e libertà ai proprietari di animali che non possono essere
E di pochi mesi fa lentrata in vigore della nuova legge sui condomini che prevede, fra le altre cose, maggiori diritti e libertà ai proprietari di animali che non possono essere emarginati o respinti per il solo fatto di vivere con amici a quattrozampe. Una legge di grande civiltà che ha trovato forte consenso anche fra chi non ha animali in casa ma riconosce il rispetto verso di loro. Ma esiste un limite. Quel limite che un amministratore di condominio ritiene sia stato superato in un alloggio da lui gestito in una palazzina nella zona ex Maternità.
«Mi rivolgo al giornale perchè non so più a che santo votarmi dopo aver bussato a tutte le porte istituzionali – racconta il ragionier Maurizio Marotta, amministratore di condomini – ho anche avuto un incontro con lassessore Pasta, ma le cose non sono cambiate». Tutto è nato circa un anno fa quando lalloggio di via Duca dAosta è stato affittato da una giovane coppia italiana. Nel giro di pochi giorni i vicini di casa si sono accorti che la coppia si era portata dietro anche tre cani e un numero imprecisato di gatti (lultima conta diceva 17).
«E sono cominciati i guai – prosegue lamministratore – perchè in poco tempo il trilocale del primo piano ha cominciato ad emanare un forte odore di urina di animali e altri sgradevolissimi afrori. Prima nellingresso del condominio, poi su per le trombe delle scale e negli alloggi. Un odore continuo e costante, che costringe gli altri condomini ad entrare di corsa nellandrone e, con le mani su naso e bocca, correre verso il proprio alloggio. Tenendo conto che si tiene sempre la porta di ingresso aperta per far uscire almeno un po di puzza. Creando così seri problemi di sicurezza e di dispersione energetica durante linverno. Io stesso, quando devo andare a mettere comunicazioni nella buca delle lettere, devo entrarci con la mascherina sulla bocca».
Lamministratore, spinto dalle continue lamentele degli occupanti degli altri alloggi (alcuni sono sfitti o invenduti proprio a causa di questo problema) ha provato dapprima a parlare con la coppia, ottenendo promesse mai mantenute e poi ha chiesto lintervento del servizio veterinario dellAsl. In un verbale di un anno fa, i veterinari, dopo aver censito i tre cani e i 17 gatti nel piccolo appartamento, avevano concluso che gli animali apparivano tutti in buona salute e nutriti a dovere confermando però che erano le condizioni igienico sanitarie dellalloggio a non essere sufficienti per la carenza di lettiere e di pulizia dei pavimenti dove gatti e cani orinavano su fogli di giornale.
I veterinari invitavano poi lamministratore a richiamare i proprietari del piccolo allevamento condominiale al rispetto del regolamento del palazzo. Ma, a distanza di un anno, la situazione è rimasta tale e quale e il ragionier Marotta spera che, rendendo pubblica la situazione di quel condominio, possa uscire lofferta di un alloggio in campagna, magari con un po di giardino, in modo da consentire unalternativa alla coppia e ai loro cani e gatti.
Daniela Peira