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Quell'ecomostro di San Marzanotto, mai completato
Cronaca

Quell'ecomostro di San Marzanotto, mai completato

Strada Valdonata divide da un lato la collina dove si trova San Marzanotto paese e dall’altro quella che si affaccia sul rettilineo del Torrazzo. Arrivando dalla frazione e imboccando la strada

Strada Valdonata divide da un lato la collina dove si trova San Marzanotto paese e dall’altro quella che si affaccia sul rettilineo del Torrazzo. Arrivando dalla frazione e imboccando la strada principale è impossibile non vedere quello che qui tutti considerano “l’ecomostro” della zona, un deposito agricolo in cemento armato di oltre 2 mila mq che sorge su un terreno all’ingresso della valle. Costruito su un progetto del 2004 e i cui lavori sono iniziati nell’autunno del 2008, tra lo sconcerto della popolazione, la struttura confina con il parco di Villa Badoglio ed è di proprietà di Valerio e Claudio Brignolo, quest’ultimo presidente della Cantina sociale «Astibarbera». Il capannone non è proprio “da cartolina ricordo” anche perché, nonostante siano passati anni dall’avvio dei lavori, non è mai stato terminato con le necessarie opere di mitigazione ambientale che avrebbero dovuto rendere il fabbricato, per quanto possibile, meno impattante sul territorio. Perché?

«E’ da oltre un anno e mezzo che attendiamo dal Comune il via libera per fare gli interventi ambientali richiesti come mettere i muretti, fiori, il muro divisorio realizzato con i cipressi e per colorare di verde tutto il capannone – spiega Claudio Brignolo raggiunto al telefono –  Purtroppo non abbiamo avuto più notizie e non possiamo fare nulla altrimenti rischiamo di essere denunciati». Il tecnico incaricato a suo tempo di seguire la pratica per la costruzione del capannone è l’attuale assessore comunale alle Frazioni, Mario Sorba, che adesso si trova dall’altra parte del fiume e che viene chiamato in causa dai cittadini stufi di vedere «l’incompiuto» davanti ai loro occhi.

«Quella pratica fu piuttosto complessa per via di una serie di problematiche che abbiamo dovuto risolvere – replica l’assessore – e tra queste c’è anche il piano di mitigazione ambientale. Posso solo dire che adesso rimetteremo in moto l’iter per vedere di sistemare la faccenda nel migliore dei modi possibili». Una promessa sulla quale vigileranno i cittadini che considerano l’area una delle più belle di San Marzanotto. Di diverso avviso è Claudio Brignolo che descrive non solo quella zona ma anche molte altre «una vergogna per come sono tenute male dalle varie amministrazioni che si sono succedute dove è stato consentito che ci fossero rovi e terreni a gerbido e dove bisognerebbe che fosse rispettato il regolamento di polizia rurale. Non chiamiamole zone turistiche – aggiunge – dovremmo vergognarci di accogliere i visitatori tra frane e colline ridotte in questo modo. In Toscana questi spettacoli non sarebbero mai tollerati».

r.s.

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