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Cronaca

Chiusi quattro bar malfrequentati
Questore: «Anche questa è prevenzione»

Controlli mirati e ripetuti, effettuati, a distanza di settimane, fin dalla scorsa estate. Hanno interessato esercizi commerciali dell’area che ruota intorno alla stazione ferroviaria. Il risultato

Controlli mirati e ripetuti, effettuati, a distanza di settimane, fin dalla scorsa estate. Hanno interessato esercizi commerciali dell’area che ruota intorno alla stazione ferroviaria. Il risultato di tale attività è stato presentato dal Questore Filippo Di Francesco nella mattinata di mercoledì. Quattro provvedimenti sono stati adottati nei confronti di altrettanti bar della zona della stazione: immediata cessazione dell’attività, «posta in essere senza la necessaria autorizzazione», per il “Break caffè” e il “Jennifer Fashion Home”, entrambi in corso Matteotti; sospensione per 7 giorni per il “Caffè Italia” di via Cavour e il “Bar Cavour” di piazza Marconi, «titolari di valida autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande». Queste le ragioni dell’iniziativa intrapresa dalla Questura, secondo quanto spiegato dal Questore, con accanto i dirigenti della polizia amministrativa, delle Volanti e dell’Ufficio di Gabinetto: «I numerosi controlli delle Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine di Torino, coordinati dalla Divisione della Polizia Amministrativa e Sociale, hanno consentito di appurare la costante presenza di numerosi pregiudicati anche extracomunitari per diverse tipologie di reato, tra cui traffico internazionale di stupefacenti, sequestro di persona, tentato omicidio, associazione a delinquere, estorsione, rapina, violenza sessuale, rissa».

«Tutelare i giovani che frequentano la zona»
«I provvedimenti sono stati resi necessari anche per la particolare ubicazione degli esercizi situati nella parte prospiciente la stazione ferroviaria, dove si registrano diverse fenomenologie criminali e soprattutto a tutela dei residenti della zona, caratterizzata prevalentemente da una frequentazione di tipo giovanile sia in concomitanza con gli orari di apertura e chiusura delle scuole cittadine sia in virtù della presenza di altri esercizi pubblici la cui offerta commerciale è rivolta, in particolar modo, ad una clientela “giovane” – ha evidenziato il Questore – Infatti la finalità perseguita con l’applicazione della misura cautelare di cui all’art.100 del Tulps è proprio quella di prevenire il “ritrovo” di soggetti potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini attraverso la chiusura del locale».

Cessazione dell’attività
«Il “Break caffè” è risultato gestito da un cittadino extracomunitario senza l’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. E in sei controlli, a partire dal luglio 2015, è stata riscontrata la presenza di diversi pregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio, per violazione della normativa sull’immigrazione e in materia di stupefacenti – ha spiegato il dottor Carlo Ambra, dirigente della Polizia amministrativa, in servizio alla Questura astigiana da un paio di mesi – Al “Jennifer Fashion Home” c’era l’autorizzazione per un’attività commerciale di “vicinato” per la vendita al dettaglio di “abbigliamento ed accessori”, “prodotti cosmetici, bibite e bevande”, invece venivano somministrati al pubblico alimenti e bevande senza permesso. Da notare, inoltre, che il registratore di cassa è stato sempre trovato guasto, durante i controlli eseguiti dai carabinieri, che hanno messo in luce anche la presenza di diversi pregiudicati, tra cui un nigeriano che era stato arrestato nel 2013 ad Alessandria per sequestro di persona, rapina aggravata, tentato omicidio».

Sette giorni di sospensione
«Gli altri due bar sono gestiti, rispettivamente, da un cinese e da un italiano, in possesso di regolare autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. Anche in questo caso però i controlli effettuati, nove in un locale e sei nell’altro, sono stati identificati diversi pregiudicati. Tra questi, è stata più volte individuata una persona coinvolta in un procedimento per traffico di droga che ha riguardato un quantitativo di 54 chili di eroina e 3 di cocaina», ha aggiunto il dottor Ambra.

«Rivalutare la zona»
«Chiariamo che i provvedimenti adottati non intendono danneggiare l’attività lavorativa, ma sono rivolti ad eliminare un “luogo di ritrovo” di soggetti potenzialmente pericolosi – ribadisce il dottor Ambra – Di fronte ad un palese disagio di chi si trova a passare in quella zona, era necessario avviare un intervento deciso per rivalutare la zona, per garantire la sicurezza di residenti e passanti, per dare valore alle attività commerciali e residenziali lì presenti. Con l’impegno di tutti quanti insieme è possibile».
«Decine di controlli in questi locali, quasi 200 persone identificate; e focalizzeremo l’attenzione anche su altre zone della città. Stiamo facendo tutto il possibile perché Asti rientri in parametri di efficienza – ha sottolineato il Questore – La sospensione di 7 giorni nei confronti di un locale è un segnale forte che abbiamo voluto dare in riferimento alla prevenzione e alla tutela dei cittadini». Un provvedimento di «cessazione delle attività non autorizzate e immediata chiusura» era stato preso un mese fa dal Questore nei confronti di un locale della zona di corso Alessandria. «E anche in quel caso avevamo riscontrato la presenza di diverse persone con precedenti, ritenendo il locale un pericolo per la sicurezza dei cittadini», hanno ricordato i vertici della Questura astigiana. Provvedimenti nei confronti anche di un altro circolo in città, che non rientrava però in quelle caratteristiche.

Marta Martiner Testa

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