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Ragazza muore alla fermata del bus
Cronaca

Ragazza muore alla fermata del bus

Una giovane donna che muore in strada e una mamma che viene avvisata dell'accaduto, senza poi poter ottenere risposte di alcun tipo. È la vicenda a cui si sta trovando di fronte una signora di

Una giovane donna che muore in strada e una mamma che viene avvisata dell'accaduto, senza poi poter ottenere risposte di alcun tipo. È la vicenda a cui si sta trovando di fronte una signora di origini marocchine, che vive nella provincia di Agrigento e la cui figlia viveva ad Asti presso uno zio da circa due anni. Sara Mosameh aveva appena 21 anni. Sabato 31 gennaio, intorno alle 19, si trovava in corso Casale, all'angolo con il quartiere Praia, alla fermata dell'autobus, forse in compagnia di un'altra ragazza marocchina. Alcuni testimoni l'avrebbero vista a terra; del sangue le sgorgava dalla bocca. Forse un malore. A soccorrerla è stata un'ambulanza del 118. Il mattino successivo una telefonata raggiunge la mamma, per darle la terribile notizia.

«Non sappiamo nulla di certo su quel che è accaduto quella sera, perché la mamma non ha potuto essere messa al corrente -? spiega l'avvocato Claudia Malabaila che insieme all'avvocato Roberto Caranzano sta seguendo la vicenda su incarico della madre della giovane donna -? Al suo arrivo in camera mortuaria ad Asti, la signora è venuta a conoscenza dell'esistenza di un marito, di cui la figlia non le aveva mai parlato. Pertanto non ha potuto avere accesso al verbale del 118 e neppure ha potuto richiedere l'autopsia per capire che cosa fosse successo alla figlia. Soltanto all'inizio di gennaio la giovane avrebbe manifestato allo zio l'intenzione di sposarsi con un connazionale, senza però poi parlare di un matrimonio già avvenuto».

La mamma della ragazza si è così rivolta allo studio dell'avvocato Caranzano per chiedere aiuto. «Abbiamo presentato un esposto in Procura per chiedere che sia fatta luce sulle cause della morte e per una verifica sul matrimonio di cui nulla sapeva la famiglia della giovane», sottolinea l'avvocato Malabaila. Il Procuratore capo di Asti Giorgio Vitari ha disposto l'apertura di un'inchiesta per chiarire la vicenda. Conoscenti della giovane raccontano che nei giorni scorsi avrebbe riferito di doversi recare in Questura per il suo permesso di soggiorno e che la ragazza si era confidata dicendo di dover ricorrere ad alcuni esami medici.

m.m.t.

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