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Riascoltati per ore i vicini di casa di Elena Ceste
Cronaca

Riascoltati per ore i vicini di casa di Elena Ceste

Sono passati dieci mesi dalla scomparsa di Elena Ceste. Ed è passato oltre un mese dal suo ritrovamento nel rio Mersa, in territorio di Isola, ad appena 800 metri dalla sua casa. Il lavoro dei

Sono passati dieci mesi dalla scomparsa di Elena Ceste. Ed è passato oltre un mese dal suo ritrovamento nel rio Mersa, in territorio di Isola, ad appena 800 metri dalla sua casa. Il lavoro dei carabinieri e della Procura è stato sempre di altissima intensità in tutto questo tempo, avvolto nel riserbo, dal quale emergono poche indiscrezioni e in alcuni casi anche contradditorie tra loro.

Hanno scandagliato la situazione familiare in tutti i suoi risvolti, dalle abitudini quotidiane agli aspetti economici, hanno verificato rapporti di conoscenza e di amicizia della famiglia, hanno esaminato contatti e contenuti dei telefoni della famiglia, così come le celle telefoniche agganciate, hanno svolto verifiche sui computer (dai quali non è mai emersa l'esistenza dei video o fotografie compromettenti dei quali il marito della donna ha parlato), hanno raccolto tantissime testimonianze. Una settimana fa il lungo colloquio dei carabinieri, nella caserma di Asti, con i genitori di Elena e con il cognato, marito della sorella: un incontro di sette ore per confermare alcuni dettagli, ripercorrere gli eventi e risentire le testimonianze. Sette lunghe ore che fanno pensare a passaggi importanti per il proseguio delle indagini.

E in questi ultimi giorni sono stati risentiti dai carabinieri anche molti vicini di casa, che abitano in strada San Pancrazio, alcuni conoscenti e persone che avevano partecipato alle ricerche della Ceste scattate già nel pomeriggio della scomparsa, il 24 gennaio, protrattesi in modo esteso per almeno quattro giorni, fino alla caduta della neve, e continuate poi fino all'estate lungo il Tanaro e in diversi pozzi della zona. Si attendono ancora gli esiti dell'esame autoptico sui resti della donna, affidato al dottor Francesco Romanazzi di Alba: secondo indiscrezioni gli esami tossicologici non avrebbero rilevato l'assunzione di farmaci o droghe, ma altre risposte sono attese per tentare di spiegare come è morta la giovane mamma di Motta di Costigliole.

Intanto una presa di posizione forte da parte del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, scagliatosi contro il gossip mediatico intorno alla figura della donna. Una denuncia/esposto è stata presentata alla Procura di Milano, alla Procura di Roma, all'Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali, al Comitato media e minori, in relazione alla trasmissione "Domenica live" di Canale 5: «Si susseguono nel programma televisivo interviste curate dalla conduttrice Barbara D'Urso e realizzate dalla stessa con modalità che non tengono conto di esigenze quali la difesa della privacy e/o il coinvolgimento dei minori, dinnanzi a cui anche il diritto di cronaca trova un limite sancito dalla legge e sia dalle carte deontologiche che regolano la professione giornalistica (Carta dei doveri e Carta di Treviso)», scrive Iacopino.

E aggiunge il presidente nazionale dei giornalisti: «La signora D'Urso, pur non essendo iscritta all'Albo dei giornalisti, compie sistematicamente un'attività (l'intervista) individuata come specifica della professione giornalistica, senza esserne titolata e senza rispettare le regole, con negative ripercussioni all'immagine di quest'Ordine». Fra i primi a manifestare la sua scarsa tolleranza verso l'interesse mediatico che per settimane ha scatenato il ritrovamento dei resti di Elena, vi è stato proprio il marito della donna scomparsa che, al culmine dell'esasperazione, qualche giorno fa è uscito dal cancello di casa con un vecchio televisore che ha lasciato sull'ingresso con un cartello "Immondizia".

Marta Martiner Testa

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