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Cronaca

Riecco gli aspiranti vendemmiatori
Accampati in piazza, arrivano dall’Est

Summit in Prefettura in vista dell’esodo di stranieri che a Canelli cercano un ingaggio durante la vendemmia. Previsti bagni provvisori per gli stagionali accampati ai piedi dei bastioni. «La strada che avevamo intrapreso – spiega il sindaco Gabusi – ovvero di riservare a queste persone un’area in regione Dota, non è percorribile per motivi tecnici e anche di ordine pubblico»

Controlli intensificati e una maggior attività di prevenzione nel periodo estivo. E’ quanto emerso dall’incontro tra il sindaco di Canelli, Marco Gabusi, e il prefetto Pier Luigi Faloni. Tema: l’esodo di stranieri nel periodo estivo e le inevitabili ripercussioni sull’integrazione con i residenti. Un problema, quello dell’arrivo di lavoratori dall’Est Europeo, soprattutto Romania, Bulgaria e Macedonia, che si ripropone ogni anno con l’avvicinarsi della vendemmia. Ma frotte di aspiranti braccianti, spesso con moglie al seguito, superano le frontiere già tra giugno e luglio, in cerca di lavoro nelle vigne. Punto di approdo, in città, piazza Unione Europea che, da tempo, è snodo tra gli arrivi e le partenze per i paesi balcanici e della Mittleuropa con regolari pullman di linea. Ma, anche, bivacco di chi arriva con auto o furgoni, che trovano riparo sotto l’ombra dei platani.

Nel 2012 fu un’estate rovente: centinaia i vendemmiatori in attesa di ingaggio, giardini, panchine e anfratti tra i palazzi trasformati in dormitori d’emergenza se non peggio, con i residenti della zona a far da involontari spettatori. In un vertice in Comune il sindaco accolse le vibrate lamentele di una trentina di famiglie, esasperate da mesi di “occupazione”, persino con la paura di uscire di casa. Situazione che ha rischiato di esplodere poche settimane fa, con un primo, inaspettato esodo a metà giugno. Tanto che i bastioni che degradano verso il Belbo sotto i giardinetti di viale Italia erano diventati giacigli per la notte di decine di bulgari e macedoni. Una prima lettera, firmata dai condomini dei palazzi che si aprono su piazza Unione Europea, era stata inviata a Sindaco e Prefetto, denunciando la situazione di degrado. Da qui il summit in Prefettura, al quale ha partecipato anche il comandante della polizia municipale Diego Zoppini. «La strada che avevamo intrapreso, ovvero di riservare a queste persone un’area in regione Dota, non è percorribile per motivi tecnici e anche di ordine pubblico – spiega Gabusi – Ciò che, invece, abbiamo già pianificato è il coinvolgimento delle cooperative di intermediazione lavorativa, gestite in prevalenza da cittadini stranieri,  sia per l’avviamento al lavoro sia per una sorta di controllo sui flussi».

In zona verranno, anche, installati servizi igienici provvisori «proprio per evitare – aggiunge il primo cittadino – gli episodi del passato e mantenere il decoro». Innegabile, in questo quadro, il supporto delle forze di pubblica sicurezza e della polizia locale. «Abbiamo chiesto maggiori controlli da parte degli organi di vigilanza, Carabinieri e Vigili urbani, per scoraggiare anche i comportamenti illeciti e le eventuali bravate di qualche facinoroso». A rendere fosco il panorama c’è, poi, la crisi dei consumi, che si fa sentire anche in campagna. Un anno fa, in vendemmia, molti aspiranti vendemmiatori rimasero a braccia conserte. Eventualità che potrebbe ripetersi, e aggravarsi, anche per il prossimo raccolto, procurando tensioni difficilmente controllabili.

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