Mentre Asti deve fare i conti con il ben triste primato di essere la città con il maggior numero di furti in abitazione, anche tra i commercianti succedono episodi che non aiutano ad avere una rosea
Mentre Asti deve fare i conti con il ben triste primato di essere la città con il maggior numero di furti in abitazione, anche tra i commercianti succedono episodi che non aiutano ad avere una rosea percezione della sicurezza. L'ultimo episodio arriva dalla sartoria "Armando" di piazza Catena ed è lo stesso titolare, Giuseppe, a raccontarlo al nostro giornale.
«Giovedì pomeriggio, intorno alle 18.30, stavo lavorando per le consegne del giorno dopo ma, poco prima della chiusura, un marocchino è entrato nel mio negozio per chiedermi 2 euro. Gli ho detto di andare via perché non avevo moneta da dargli. Allora ha preteso che gli regalassi una banconota da 5 euro assicurandomi che mi avrebbe dato il resto. Ancora una volta gli ho chiesto di allontanarsi e lui, evidentemente deluso dal mancato "incasso", è andato via non senza prima aver sbattuto la porta violentemente spaccandomi il vetro del negozio. Poi è fuggito lasciandomi con il danno e molta ma molta amarezza».
Il sarto di piazza Catena ha tempestivamente chiamato le forze dell'ordine per chiedere l'intervento di una pattuglia, «ma purtroppo non sono venute, spiegandomi, invece, che avrei dovuto denunciare il danneggiamento all'assicurazione per poi presentare un'altra denuncia da loro. Non credo che andrò a sporgere denuncia, né dai carabinieri né dalla polizia, perché mi toccherebbe chiudere il negozio e non servirebbe a nulla».
Al di là del fatto in sé spiacevole, Guarino non nasconde la sua rabbia per quanto accaduto. «Mi chiedo cosa dobbiamo fare noi artigiani per poter lavorare tranquilli senza essere importunati da queste persone. Il sindaco, le forze dell'ordine o chi altro deve pensare alla nostra sicurezza?»