Anche un vigile del fuoco di Asti sta scavando all’hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo
Sei persone vive sotto la slavina che nel pomeriggio di mercoledì ha travolto l’hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara. È la buona notizia arrivata questa mattina, venerdì, dai soccorritori impegnati nella ricerca delle persone disperse e che si trovavano all’interno dell’albergo. Sono le prime voci udite dalla notte di giovedì, quando i primi soccorritori sono arrivati, con gli sci, al resort posto a 1.200 metri, alle pendici del Gran Sasso.
È stato stabilito un contatto con loro e si lavora per poterli liberare. Ieri tre corpi erano strati estratti dalla struttura. Si assiste in queste ore ad una grande mobilitazione da diverse zone d’Italia per partecipare alle operazioni di soccorso e di intervento e c’è un contributo anche da Asti.
Da ieri è sul posto un vigile del fuoco di Asti in servizio al comando di via Marello. Intanto, sempre da ieri, sono operativi a Farindola operatori del soccorso alpino e speleologico piemontese: si tratta di tecnici provenienti dalle delegazioni Canavesana, Cuneo, Mondovì, Ossola, Valsusa e Valsangone, oltre a due speleologi. La slavina, caduta a causa delle scosse di terremoto che hanno colpito la zona, ha avuto un effetto devastante, “spostando” di una decina di metri l’albergo.
Si scava tra la neve e le macerie dell’albergo per trovare i superstiti in una corsa contro il tempo. Il miglioramento delle condizioni climatiche ha comportato un innalzamento delle temperature, che ha provocato un appesantimento della neve, rendendo più difficoltose le operazioni – si legge in una nota – I tecnici piemontesi sono dotati di attrezzatura scialpinistica completa, tenda, sacco a pelo e viveri per tre giorni, in modo da potersi spostare in autonomia in montagna anche su terreni non serviti da strade carrozzabili».
Marta Martiner Testa
