I cittadini che abitano nel quartiere di San Fedele, periferia di Asti, si sono svegliati questa mattina sentendo ancora l’odore di bruciato sprigionatosi dopo i due roghi che questa notte, intorno all’1,30, hanno completamente distrutto altrettante auto parcheggiate in via degli Spalti e via Trilussa.
Odore di bruciato che ha fatto venire in mente altri roghi, avvenuti lo scorso anno, sempre ai danni di auto parcheggiate lungo le strade e nei pressi delle villette di San Fedele. Questa notte ad essere avvolte dalle fiamme sono state un’Audi Station Wagon e un’Opel Corsa. I vigili del fuoco hanno spento gli incendi e permesso ai carabinieri di avviare le indagini.
Difficile credere che le vetture, distanti meno di 200 metri, siano andate a fuoco da sole per autocombustione ed è per questo che tra i residenti è tornata la paura. Le indagini degli inquirenti serviranno a confermare o meno l’ipotesi del dolo, ma il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Giorgio Spata (nella foto), che abita nel quartiere e che l’anno scorso ha visto la sua auto ridursi in cenere per uno dei roghi appiccati ai danni di altre vetture, torna a chiedere che si prendano immediate precauzioni affinché il quartiere torni ad essere un luogo tranquillo.
«Se mi avessero dato ascolto l’anno scorso quando chiesi di installare qualche telecamera anticrimine in più, forse oggi i carabinieri avrebbero in mano altri indizi utili a capire come siano avvenuti gli incendi di questa notte – commenta Spata – Insieme al Comitato di quartiere abbiamo lanciato una petizione per chiedere più sicurezza in zona, telecamere, dissuasori di velocità, ma nulla è stato fatto. A inizio novembre il sindaco Rasero e alcuni assessori erano venuti nel quartiere proprio per raccogliere le nostre richieste, ma intanto ci risiamo. Però la gente ha paura, è spaventata e non vorrei che questi roghi continuassero o che, nel caso fosse confermato il dolo, al colpevole venisse in mente, dopo le auto, di bruciare qualcos’altro».
Spata annuncia che nei prossimi giorni ci sarà una riunione di quartiere con il comitato e con tutti i cittadini desiderosi di chiedere alle istituzioni, dal Comune alla Prefettura, di mettere San Fedele al centro di un’azione più incisiva per garantire che non ricapitino questi episodi.
La testimonianza del proprietario di uno dei veicoli bruciati
«Credo che l’autocombustione di due automobili nello stesso istante e a distanza di poche centinaia di metri sia molto difficile che possa avvenire – commenta il proprietario di una delle due vetture bruciate – Ero a casa, mi ero appena messo a letto, quando ho sentito un forte scoppio prevenire dalla strada. Mi sono affacciato, ma la mia auto era già completamente distrutta». L’uomo, che abbiamo raggiunto al telefono mentre si trovava dai carabinieri per sporgere la denuncia, precisa di non aver mai ricevuto alcun tipo di minacce o di avvertimenti di alcun genere. «Io non posso dire nulla sulla dinamica dei roghi, la accerteranno gli inquirenti, ma se dovesse venire fuori che, ancora una volta, c’è un piromane a piede libero spero che, nel caso fosse identificato, gli venga impedito di poter continuare ad essere un pericolo per gli altri».
«A San Fedele c’è paura e anche un senso di impotenza che non ci lascia sereni – continua il consigliere comunale Spata – In questo quartiere la stragrande maggioranza dei residenti è fatta da persone perbene. La gente che vive qui ha tutto il diritto di poter vivere e dormire tranquilla e di non temere per le auto lasciate in sosta davanti alle case».