Indagine dei carabinieri di Villanova
Due donne e un uomo sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Villanova al termine di un’indagine su una serie di furti avvenuti a San Damiano e dai contorni particolarmente odiosi.
Non grandi bottini, va detto subito, ma la refurtiva era di quelle che affondano direttamente negli affetti più cari delle persone e nella solidarietà di un’intera comunità.
Soldi destinati ai missionari
Già, perchè uno dei tre casi contestati al gruppo di sinti arrestati, riguarda il furto avvenuto a fine ottobre nella canonica della chiesa di San Vincenzo: mentre il sacerdote celebrava un funerale, i tre sono entrati in chiesa, si sono spostati in canonica e lì si sono impossessati di una busta contenente circa 720 euro raccolti dai parrocchiani per le opere dei missionari.
Fedi nuziali e medaglia Avis nel bottino
Gli altri due furti sono stati effettuati in due case vicine in Borgata Serra di Costa nella stessa mattina, mentre i proprietari erano al mercato del paese. In un caso hanno rubato le fedi nuziali della coppia che aveva da poco festeggiato di 25 anni di matrimonio mentre nella casa vicina hanno portato via, oltre ad altri gioielli di famiglia, anche la medaglia d’oro Avis religiosamente custodita dalla vedova del donatore cui era stata assegnata.
La loro auto già segnalata da un cittadino
Ma i tre, quando ha compiuto questi furti, non sapevano che a loro stavano già arrivando i carabinieri a seguito di una segnalazione di un cittadino avvenuta ad agosto ai carabinieri della stazione di San Damiano; una di quelle segnalazioni di auto sospette (in questo caso una Fiat Sedici grigia) che si spostano lentamente di casa in casa, con tutta l’aria di fare i sopralluoghi per scegliere dove colpire. E i militari sandamianesi con i colleghi del Radiomobile ne hanno fatto tesoro e hanno cominciato a fare accertamenti sulla vettura, arrivando poi ad incrociare i dati della loro indagine con le denunce di furto e le immagini di videosorveglianza fornite dalle telecamere pubbliche e quelle private.
Sceglievano obiettivi facili
«I tre sinti arrestati – ha specificato il tenente colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale che ha illustrato i dettagli dell’operazione insieme al capitano Chiara Masselli, comandante della Compagnia di Villanova – sceglievano obiettivi facili e poco o per nulla protetti da sistemi antintrusione attivi e passivi. Uno faceva da palo e altri due entravano nelle case, facevano un rapido giro delle camere andando a colpo sicuro nei luoghi soliti di custodia di denaro e gioielli e poi si davano alla fuga».
Ricetrasmittenti al posto dei cellulari
All’atto dell’arresto, i carabinieri di Villanova hanno anche eseguito tre perquisizioni trovando le radioricetrasmittenti utilizzate per comunicare al posto dei telefoni cellulari (a rischio di intercettazione) e abbigliamento uguale a quello “documentato” dai filmati delle telecamere di sorveglianza.