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Cronaca

Scandalo Atc, i revisori: "Santoro
non può aver fatto tutto da solo"

«Le tipologie di malversazione a cui l'ente è stato sottoposto almeno negli ultimi 11 anni mal si prestano ad essere intese opera del solo dottor Santoro visto il complesso sistema di

«Le tipologie di malversazione a cui l'ente è stato sottoposto almeno negli ultimi 11 anni mal si prestano ad essere intese opera del solo dottor Santoro visto il complesso sistema di alterazione della contabilità sistematicamente operato negli anni». A scriverlo sono i revisori dei conti dell'Atc, l'ente che gestisce le case popolari di Asti e provincia nella loro relazione finale dopo aver preso in considerazione una decina di anni di contabilità. Un lavoro fatto in un mese a seguito del maxi ammanco addebitato all'ex direttore amministrativo Pierino Santoro. Maxi ammanco che è stato quantificato in 8 milioni 753 mila euro e qualche "rotto", derivato da continue uscite di cassa attraverso carte di credito, contanti e mandati di pagamento firmati dallo stesso Santoro.

Lui, fin dalle prime avvisaglie di ciò che sarebbe scaturito dal controllo, si è dichiarato responsabile della sottrazione di denaro, si è dimesso, ha restituito le chiavi dell'ufficio e, nel giro di qualche giorno ha fatto un primo bonifico da 800 mila euro a "parziale risarcimento" di quanto sarebbe stato in seguito accertato come ammanco. Ma i revisori dei conti non credono che abbia fatto tutto da solo. Un chiaro invito alla Procura a indagare in ogni senso e verso ogni contatto professionale di Santoro per verificare altre responsabilità.

«Noi, ad oggi, non siamo stati in grado di capire se il direttore avesse complici – dichiara Rinaldo Russo, componente del cda dell'Atc nominato in quota Italia dei Valori anche se oggi appartiene al Movimento 5 Stelle- Era anche molto complicato scovare gli ammanchi. Se pensate che ogni anno, mediamente, l'Atc tratta 4 mila mandati di pagamento, riuscire a intercettare le poche decine irregolari che consentivano le uscite di denaro non giustificate, è molto improbabile. Tenuto conto che i Revisori dei conti fanno controlli e verifiche a campione».

Attaccato da alcune parti politiche con la richiesta di dimissioni, il cda dell'Atc non ha mai risposto frontalmente. «Lo faccio io -dice Russo – perchè è giusto che i cittadini sappiano che abbiamo sempre lavorato con onestà e nel rispetto delle leggi e che è proprio sotto la nostra gestione che è emerso lo scandalo. Non nelle tre amministrazioni precedenti con altrettanti collegi dei revisori dei conti».

Russo sull'Atc, dal canto suo, ha sollevato altre questioni più prettamente gestionali. Come la sua personale battaglia per acquistare immobili all'asta invece di costruirne di nuovi, oppure contro la farraginosità del sistema degli appalti che produce volumi enormi di contenziosi legali che frenano i cantieri mentre l'Atc di Asti attende dalla Regione un saldo di 5 milioni di euro della seconda tranche del piano caso. E poi i controlli sugli assegnatari degli alloggi popolari, soprattutto quelli morosi colpevoli, per accertare se abbiano ancora i requisiti o se debbano essere dichiarati decaduti per far posto ad altri.

Daniela Peira

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