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Cronaca
Buttigliera

Scomparsa Emanuel Marino: un avvistamento riaccende la speranza

La sua famiglia lo cerca da quattro anni e ha ricevuto la telefonata di una donna di Torino che dice di averlo visto.

«La nostra famiglia non ha mai creduto che Emanuel non ci sia più. Rimaniamo tuttora convinti che sia trattenuto contro la sua volontà o che non sia in grado di contattarci. E la telefonata di qualche giorno fa riaccende la nostra speranza».
A parlare è Chiara Marino, la sorella di Emanuel, che da quattro anni giusti dedica gran parte della sua vita alla ricerca del fratello scomparso improvvisamente fra Buttigliera e Castelnuovo Don Bosco. Una mattina come le altre, in cui aveva deciso di recarsi al Centro Commerciale Magnone per chiedere lavoro. Ma a casa non è tornato e da quel momento non si è saputo più nulla di lui. Con sè aveva il celluare del quale però presto si erano perse le tracce, probabilmente perchè scarico.
All’epoca era stata avviata dalla Prefettura di Asti una ricerca su vastissima scala, durata un mese, con impiego di Vigili del Fuoco e squadre di Protezione Civile oltre al tam tam sui social attivato dalla sorella Chiara e dai molti amici che avevano a cuore la sorte di Emanuel.
Nei giorni scorsi scorsi, in occasione del quarto anniversario della scomparsa del fratello, Chiara aveva scritto un post sui suoi profili social per ricordare che le ricerche, per lei e la sua famiglia, non sono mai finite.
«La sera stessa – dice Chiara – una signora mi ha contattata su Messenger dicendomi che, quando ha visto il mio ultimo post in un gruppo, le è venuto in mente che, a metà giugno di quest’anno, presso la stazione di Porta Nuova, ha visto un ragazzo somigliante a mio fratello che si comportava in modo strano, però lei non sapeva nulla della scomparsa di Emanuel e non ha fatto alcuna segnalazione. Le ho chiesto se poteva condividere foto e post coi suoi contatti che transitano in quella zona e di tenermi aggiornata».
Certo questo presunto avvistamento a distanza di quattro anni ha colpito molto la famiglia di Emanuel che non ha mai smesso di accogliere e verificare ogni segnalazione.
Una delle ultime era avvenuta due anni fa a Cisterna di Latina e un’altra voleva Emanuel in un autogrill astigiano. Erano state acquisite le immagini ma si trattava solo di un ragazzo molto somigliante.
In questi quattro anni di attesa ed apprensione, la famiglia Marin ha dovuto subire anche una tentata estorsione da parte di un uomo che sosteneva di sapere dove si trovasse il ragazzo ma pretendeva soldi per rivelarlo.

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