Una "maxi bolletta" all'origine della chiusura del "Bar Piemonte" di San Damiano. Mercoledì scorso Massimo Calì si è visto costretto ad abbassare la serranda del suo bar,
Una "maxi bolletta" all'origine della chiusura del "Bar Piemonte" di San Damiano. Mercoledì scorso Massimo Calì si è visto costretto ad abbassare la serranda del suo bar, che si trova sotto i portici del centro storico sandamianese. «Chiuso per una bolletta fantasma», dice l'avviso sulla porta del Caffè.
Tutto sarebbe cominciato il 2 settembre 2013, quando è arrivata dall'Enel una bolletta di 59.389,93 euro: «Si riferiva a consumi relativi al periodo tra il 1° maggio e il 30 settembre 2012, all'anno precedente dunque: pensavo ad un errore, ho chiesto spiegazioni, non risultano pagamenti precedenti non effettuati, ma la situazione non si è risolta ? dice Massimo Calì ? Nel 2012, ad ottobre, avevo inoltre cambiato gestore: il 13 gennaio di quest'anno, poche settimane fa, mi è arrivata da Eni una bolletta di 19.318,51 euro: circa 2 mila euro per fornitura, la restante somma per "oneri diversi". Una situazione incredibile».
In totale, quindi, quasi 80 mila euro di energia elettrica: «Non ha nessun senso, come posso aver consumato tutta quell'energia elettrica? Le bollette della luce del mio bar si aggirano tra i 600 e i mille euro a bimestre: deve per forza esserci un errore. E' vero che c'è un procedimento penale a mio carico per un magnete che era stato trovato nel mio locale, di cui non so nulla, ma ciò non giustifica una richiesta così alta».
«La scorsa settimana mi hanno imposto il calo dell'energia elettrica, ridotta del 15%, in modo tale che neppure la macchina del caffè riesce a funzionare: sono stato costretto a chiudere -? si sfoga il titolare del bar, che a gennaio 2012 aveva rilevato l'attività -? Mi hanno messo con le spalle al muro: oltre al danno morale, subisco un grave danno economico». Calì non si dà per vinto e si è rivolto ad un avvocato e all'associazione consumatori di Torino: «Abbiamo chiesto una verifica e la tempestiva riattivazione dell'energia elettrica. Ma mi rivolgerò anche alla Guardia di Finanza».
Marta Martiner Testa