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Casorzo, condannati per il "buco" in bilancio
Cronaca

Casorzo, condannati per il "buco" in bilancio

Sono arrivate le condanne per aver falsificato il bilancio comunale: 13 mesi per l’ sindaco Lucia Allara, in carica fino al 2006, 11 mesi per l’allora segretario Giuseppina Minissale e 9 mesi per il responsabile del servizio finanziario Ornella Aletto, che era difesa dall’avvocato astigiano Aldo Mirate. Piena assoluzione, invece, per la commercialista alessandrina Micaela Marello

E' arrivata la sentenza sul "buco" del Comune di Casorzo. Il pm aveva chiesto tre condanne per i presunti autori della maxi truffa ai danni della Cassa depositi e prestiti. Ora sono arrivate le condanne per aver falsificato il bilancio comunale: 13 mesi per l'ex sindaco Lucia Allara, in carica fino al 2006, 11 mesi per l'allora segretario Giuseppina Minissale e 9 mesi per il responsabile del servizio finanziario Ornella Aletto, che era difesa dall'avvocato astigiano Aldo Mirate. Sono arrivate le condanne per aver falsificato il bilancio comunale: 13 mesi per l'ex sindaco Lucia Allara, in carica fino al 2006, 11 mesi per l'allora segretario Giuseppina Minissale e 9 mesi per il responsabile del servizio finanziario Ornella Aletto, che era difesa dall'avvocato astigiano Aldo Mirate. Piena assoluzione, invece, per la commercialista alessandrina Micaela Marello, all’epoca revisore dei conti dopo che l’accusa aveva inizialmente avanzato la richiesta di condanna a 3 anni.

Inoltre verrà quantificato di fronte al giudice civile il danno patrimoniale e di immagine al Comune di Casorzo, per il quale l'attuale amministrazione comunale, guidata da Ivana Mussa, si era costituita parte civile con l'avvocato Marco Calosso, anch'egli astigiano. E' stato inoltre ordinato il pagamento di una provvisionale del valore di 30 mila euro. Piena assoluzione, invece, per la commercialista alessandrina Micaela Marello, all’epoca revisore dei conti dopo che l’accusa aveva inizialmente avanzato la richiesta di condanna a 3 anni.

Secondo le accuse che erano state formulate sulla base delle indagini svolte, si era anche ipotizzata la truffa alla Cassa depositi e prestiti, dalla quale si erano ottenuti mutui per opere mai realizzate. Denaro che sarebbe invece stato impiegato per spese correnti. Il "buco" che si era registrato ha portato ad un pesante indebitamento del Comune, che ha avuto come effetti quello di spese ridotte al minimo, diminuzione dei servizi a favore dei cittadini, la vendita di immobili di proprietà del Comune.

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