Dieci centimetri di neve e un pezzo di provincia rimane al buio e al freddo. E' forte la rabbia di sindaci e cittadini di alcuni comuni e frazioni che appartengono al Com (Centro Operativo
Dieci centimetri di neve e un pezzo di provincia rimane al buio e al freddo. E' forte la rabbia di sindaci e cittadini di alcuni comuni e frazioni che appartengono al Com (Centro Operativo Comunale) del Nord Astigiano e che sono rimasti senza corrente dalle 17 di giovedì alle 11 di venerdì (e per qualcuno l'interruzione si è ancora ulteriormente protratta). Una interruzione prolungata che ha provocato numerosi disagi e danni economici. Fra i più penalizzati coloro che hanno attività commerciali, i bar e i negozi di generi alimentari che hanno dovuto far fronte all'interruzione della catena del freddo degli alimenti a causa dello spegnimento dei frigoriferi e delle celle.
A Piovà, ad esempio, il panettiere non ha potuto sfornare i suoi prodotti perchè il forno elettrico è stato spento e il macellaio ha dovuto organizzare di tutta fretta un trasloco della carne custodita nella cella frigorifera portandola via sul camion. E poi le abitazioni rimaste al freddo, visto che le caldaie, qualunque sia la loro alimentazione, funzionano con centraline elettroniche che, ovviamente, non possono essere escluse in caso di mancanza di luce.
«E' inutile che ci facciano perdere tempo e soldi in riunioni, prove, corsi, aggiornamenti dei registri e in mille altre incombenze di Protezione Civile se poi, per dieci centimetri di neve, l'Enel non è in grado di garantire la continuità della corrente elettrica tuona arrabbiato Antonello Murgia, sindaco di Piovà Appena è mancata la luce abbiamo avvertito l'Enel che solo dopo un po' di ore, in serata, ha inviato un camion con i generatori di emergenza. Da parte nostra il Comune ha fatto in modo che il camion arrivasse agilmente alle cabine in centro paese, ha sgombrato la neve per permettere la massima agibilità nelle operazione ma i tecnici intervenuti non sono riusciti a far funzionare i generatori che sono dunque rimasti inutilizzati sui camion. Lasciando così tutto il paese al freddo e al buio fino alle 11 di stamattina». Generatori che vengono presi a noleggio ogni volta che si verifica un'emergenza.
«Non posso credere che ci vogliano 15 ore per ripristinare le linee elettriche per una nevicata che non ha avuto nulla di eccezionale. Noi sindaci siamo sempre stati disponibili a garantire la manutenzione della vegetazione intorno alle linee, basta solo che i tecnici Enel ci interpellino. Ognuno faccia la sua parte però», conclude Murgia che ha già preso contatti per verificare la possibilità di adire a vie legali. A Piovà stamattina scuole chiuse come anche a Montafia dove l'interruzione ha riguardato l'intero paese e per alcune frazioni, come la Collina Nigiotto e San Marco si è protratta per tutta la mattina successiva. «Abbiamo tribolato non solo per la corrente elettrica, ma anche per l'isolamento delle linee telefoniche che è continuato anche nella giornata di oggi, venerdì» è il commento del sindaco Marina Conti. Problemi sono stati segnalati anche a Moncucco, a Berzano, in alcuni centri abitati di Aramengo, linee telefoniche mute a Capriglio.
«Chiederemo presto un incontro con i vertici del Compartimento Piemonte e Valle d'Aosta dell'Enel per discutere sugli interventi in casi di emergenza dice Giorgio Musso, sindaco di Castelnuovo Don Bosco Comune capofila del Com Ma chiedo alla gente di avere pazienza e di imparare anche ad adeguarsi ad una maggiore sobrietà delle proprie abitudini, provando a non dipendere troppo dalla corrente elettrica che, ricordo, su queste colline è arrivata appena una generazione fa.»
Daniela Peira