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Cronaca

Sequestrati beni per 1,5 milioni
a una famiglia di nomadi sinti

Sigilli al Vip bar di piazza Alfieri e alla sala giochi 21.12 Slot di via Grassi. Nel provvedimento anche un'auto di grossa cilindrata, un suv, camper, conti correnti bancari, titoli, fondi di investimento e cassette di sicurezza.

Lo chiamano "sequestro anticipato" ed è una novità per quanto riguarda le leggi antimafia e le misure di prevenzione. Ad applicarlo per la prima volta nella nostra città sono stati i carabinieri che martedì mattina hanno compiuto una serie ingente di sequestri a carico di Davide Agazzi, 29 anni e della sua convivente Sabrina Carzaghi, 25 anni entrambi nomadi sinti residenti ad Asti. Come ha spiegato il comandante provinciale tenente colonnello Fabio Federici, il decreto di sequestro è stato disposto dal giudice Amerio a seguito di una richiesta fatta dal pm Marchetti dopo un'indagine patrimoniale che i carabinieri hanno avviato a gennaio di quest'anno.

I controlli hanno riguardato il tenore di vita di Agazzi e della sua famiglia, per nulla coerente con i redditi dichiarati. Insomma, vivevano lussuosamente risultando apparentemente quasi nullatenenti. A questo accertamento si è affiancato il suo "curriculum" di sentenze e processi pendenti per reati di ricettazione, associazione per delinquere ai di furti, usura, per lesioni personali e altri reati di tipo predatorio. La conclusione è stata molto semplice: è altamente probabile che tutti i beni intestati o riconducibili ad Agazzi e al suo entourage familiari provengano da comportamenti illeciti e da reati, dunque gli vanno sottratti in attesa di un processo.

Una quindicina di carabinieri, fin dall'alba di oggi, si è divisa in diversi luoghi della città per mettere i sigilli al Vip Bar di piazza Alfieri 27, alla sala giochi 21.12 Slot di via Grassi 57 non dimenticando di sequestrare una lussuosa Audi usata da Agazzi, un Nissan Juke usata dai suoi congiunti e un camper marca Hymer importato dalla Germania. Sigilli "virtuali" anche a diversi conti correnti bancari, ad un portafoglio di titoli e fondi di investimenti e a cassette di sicurezza di cui ancora non è stato reso noto il contenuto. Complessivamente, il valore dei beni sequestrati ammonta a un milione e mezzo di euro. E' stato nominato contestualmente un amministratore straordinario (un commercialista di Torino) che riaprirà presto le attività commerciali sequestrate e le gestirà per conto dello Stato versando alla collettività gli eventuali utili e salvaguardano di posti di lavoro di commessi e dipendenti.

Daniela Peira

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