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Cronaca

Sicurezza: una notte con le Volanti
fra furti, aggressioni e minacce

Una serata con gli agenti per seguire dal vivo le emergenze e i casi che passano dal 113. La polizia è impegnata a rispondere alle chiamate che giungono dalla centrale operativa, con cui si è in costante contatto, ma anche a fare attività di prevenzione, come i posti di controllo lungo le strade e passaggi nei luoghi considerati “sensibili”. Passo dopo passo, ecco cosa fanno i poliziotti di Asti…

L’appuntamento è per le 19 nell’atrio della Questura. Le Alfa 159 della “Squadra Volante” della polizia sono pronte ad uscire di pattuglia per il turno serale. C’è anche un’auto della Divisione amministrativa, i cui agenti sono preposti alle verifiche nelle attività commerciali. E’ venerdì, in programma ci sono controlli a locali pubblici come spesso avviene nei fine settimana. Seguiamo l’intera attività nella quale i poliziotti saranno impegnati a rispondere alle chiamate che giungono dalla centrale operativa, con cui si è in costante contatto, ma anche a fare attività di prevenzione, come i posti di controllo lungo le strade, passaggi nei luoghi considerati “sensibili” e verifiche relative alle persone sottoposte ad obblighi di dimora presso le loro abitazioni. Ci fanno da guida il dirigente delle Volanti, il commissario capo Loris Petrillo, e l’ispettore capo Marco Barrera, che coordina la centrale operativa della Questura.

«Gli agenti delle Volanti, incaricati del primo intervento, devono saper fronteggiare le situazioni e le emergenze più varie – ci raccontano i due responsabili – Viene loro fornita la preparazione necessaria per affrontare l’emergenza della richiesta di aiuto da parte di una vittima di un furto, una rapina o un’aggressione; l’intervento di fronte alla flagranza di un reato; ma in tante situazioni i poliziotti si trovano anche a svolgere un ruolo di “mediatori”, nel caso ad esempio di liti, soprattutto di tipo familiare». Una realtà di cui abbiamo modo di renderci conto nell’arco delle 6 ore del turno di pattuglia che seguiamo in prima persona. Gli interventi sono i più disparati tra loro e si susseguono senza sosta, tra controlli programmati e casi d’emergenza.

Appena lasciato corso XXV Aprile, ad inizio turno, arriva subito una chiamata dalla centrale operativa: i genitori di un bambino che frequenta le scuole medie si sono rivolti al 113, allarmati perchè il figlio non è rientrato a casa. Una pattuglia si reca presso l’abitazione, per raccogliere informazioni e cercare di tranquillizzare allo stesso tempo papà e mamma. Per fortuna, alcuni minuti dopo, l’emergenza rientra: il ragazzino si era solo attardato fuori casa con gli amici, destando però la preoccupazione dei parenti. Sono numerose le persone che si rivolgono al 113 e la sala operativa svolge un ruolo fondamentale: il personale è preparato, attraverso corsi specifici, a fronteggiare le richieste di aiuto ma anche a gestire le segnalazioni che vengono dai cittadini. Nel 2012 sono state oltre 42 mila le chiamate al 113, un numero considerevole. La sala operativa rappresenta inoltre un occhio vigile sulla città attraverso l’analisi delle immagini rilevate dalle telecamere anticrimine installate nei punti di particolare interesse.

Il secondo intervento della serata è presso un bar tabacchi di corso Alessandria: due uomini, uno dei quali pareva parlare con accento francese, l’altro con accento toscano, sono entrati nel locale, in evidente stato di ubriachezza, chiedendo consumazioni e creando una situazione di disagio. Gli agenti parlano con il titolare del bar; qualcuno fornisce anche la descrizione del veicolo a bordo del quale i due si sono allontanati, un furgone bianco. La descrizione viene diramata a tutte le forze dell’ordine, in modo tale che, se durante la serata o la notte quel furgone venisse notato in città, verrebbe subito sottoposto a controllo.

E’ il weekend, ad Asti, del “Mercato d’Europa” e si fa anche un giro di controllo tra gli stand allestiti in piazza Campo del Palio. Comincia a farsi notte e l’attività di prevenzione riguarda anche le zone dei parchi cittadini, aree per lo più illuminate in modo non adeguato, ma frequentate dagli astigiani anche durante le ore di buio per passeggiare o portare a spasso il cane. Tra i compiti in programma durante il pattugliamento in città ci sono i posti di controllo: seguono criteri ben precisi, quali ad esempio una durata minima in termini di tempo, per aumentarne l’efficacia e non vanificare l’effetto sorpresa. Si accertano le generalità del guidatore per sapere se ha precedenti, se è indagato, eventuali alias. Si verifica inoltre la copertura assicurativa del mezzo e, all’occorrenza, si possono svolgere perquisizioni alla ricerca di armi, esplosivi, strumenti da offesa oppure droga. Tutti i dati vengono analizzati attraverso il collegamento radio con la Questura.

Ci si sposta poi nel quartiere Praia per un controllo domiciliare: la persona interessata da un obbligo di restare in casa dopo le 22 si trova regolarmente presso la propria abitazione. Nel frattempo arriva la richiesta di intervento per un furto commesso in un appartamento di via Conte Verde: gli agenti delle Volanti si occupano del sopralluogo e chiedono l’intervento della Scientifica, perchè ritengono che si possano raccogliere elementi che potrebbero rilevarsi utili alle indagini. Intanto un’altra delle pattuglie in servizio si occupa, insieme al personale della Divisione amministrativa, di un’operazione di controllo in alcuni locali pubblici: verranno allo stesso tempo effettuate le verifiche di tipo amministrativo, relative ad esempio alla regolarità delle licenze o al rispetto delle norme sul gioco nelle sale che ospitano videopoker, e il controllo delle generalità di tutti gli avventori presenti. Tutto risulta regolare e la notte procede sotto un improvviso, ma breve, temporale.

E’ quasi mezzanotte, il turno di pattuglia sta per concludersi, ma gli eventi continuano ad incalzare. La nuova emergenza è un episodio di aggressione ad una prostituta in corso Alessandria: la sua auto è stata presa a colpi di mazza da baseball e alcune schegge l’hanno colpita. Una pattuglia la raggiunge al pronto soccorso dell’ospedale dove ha chiesto aiuto per farsi curare le ferite. Ancora donne protagoniste sul finire del turno di lavoro dei poliziotti: in piazza I Maggio una lite, con schiamazzi per strada, animata da un gruppo di ragazze. Un astigiano che vive in una frazione alle porte della città e passa alla guida della sua auto si ferma per vedere che cosa sta succedendo e se qualcuno abbia bisogno di aiuto. E’ l’una. Le pattuglie fanno rientro in Questura. Ma il lavoro in realtà non è finito: ci sono ancora da stendere i verbali sugli interventi più impegnativi. E le ore di lavoro sarebbero cresciute ulteriormente se ci fossero stati arresti o episodi gravi che avrebbero richiesto di sbrigare pratiche più complesse.

Marta Martiner Testa e Riccardo Santagati

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