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La città orfana di un grande artista" alt="Silvio Ciuccetti lascia la sua AstiLa città orfana di un grande artista" loading="lazy" />
Cronaca

Silvio Ciuccetti lascia la sua Asti
La città orfana di un grande artista

Ha concluso la sua vita terrena un altro astigiano illustre. Si tratta di Silvio Ciuccetti, 70 anni, che si è spento al Cardinal Massaia dove era ricoverato a causa di una grave malattia. Lascia il

Ha concluso la sua vita terrena un altro astigiano illustre. Si tratta di Silvio Ciuccetti, 70 anni, che si è spento al Cardinal Massaia dove era ricoverato a causa di una grave malattia. Lascia il figlio Eugenio. Pittore, scultore, regista cinematografico e televisivo, ha dedicato buona parte del suo impegno e delle sue opere ad Asti, anche se il suo spirito irrequieto e "conoscitore" lo ha spinto sovente oltre le mura della città per scoprire altre realtà come quella romana oppure anche realtà estere, tra cui quelle di città tedesche, francesi ed egiziane. Ma ogni volta che terminara una di queste sue "avventure", faceva sempre ritorio alla sua terra, a Cossombrato e a Variglie, dove ad attenderlo c'era sempre il "cuore".

Ha iniziato prestissimo la sua attività artistica. A soli 14 anni ha allestito la sua prima personale e a 20 gli venne commissionata dall'allora titolare dell'Hotel Salera un'opera grandiosa. Si iscrisse poi al corso di pittura del docente Francesco Menzio, dell'Accademia di Belle Arti di Torino. Da allora iniziò una lunga stagione di mostre ed esposizioni. Presentò i suoi lavori alla Galleria d'Arte Viva di Torino, a Roma, Venezia, Padova, in Costa Azzurra, a Londra e in molti altri centri nazionali ed internazionali.
Per vent'anni, dal 1970 al 1990 fu insegnante di discipline plastiche e pittoriche al liceo artistico di Torino e iniziò una proficua collaborazione con il famoso scenografo astigiano Eugenio Guglielminetti.

Poi nel 1977 la svolta definitiva della sua vita. Decise di non voler più esporre in Gallerie d'arte e in mostre. Da quel momento lavorò solo più su commissione, e in particolare si dedicò ad opere su grandi superfici, tutte funzionali all'architettura. Ma Ciuccetti non fu solo un pittore e uno scultore. Si dedicò anche alla televisione, di cui comprese appieno le potenzialità comunicative. Negli anni ?70 collaborò con una radio e nel ?78 lavorò come autore e regista presso la Rai di Torino. Realizzò documentari sul Palio (Asti Palio 80, uno dei primi lavori televisivi legati alla Festa di settembre) e altri di ambientazione prettamente astigiana, anche se non mancarono lavori in pellicola per la Saf in Guatemala, Salvador, Panama, Etiopia, Egitto, Israele, Turchia e Capoverde. Tra le sue ultime fatiche un film su Eugenio Guglielminetti presentato ad Asti Teatro nel 2001. Fu Maestro del Palio nelle edizioni 1972, 1979 e 2006. Il Palio è sempre stato tra le sue passioni: oltre ai documentari, Ciuccetti dipinse anche tre Drappi.

f.d.

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