Una spaccata ieri pomeriggio, giovedì, al negozio di alimentari della Piana di San Marzanotto, ma la polizia, poche ore dopo, ferma un gruppo di cinque persone: due gli arrestati, un nomade di
Una spaccata ieri pomeriggio, giovedì, al negozio di alimentari della Piana di San Marzanotto, ma la polizia, poche ore dopo, ferma un gruppo di cinque persone: due gli arrestati, un nomade di 19 anni del campo della Boana, e un albanese di 28 anni. Ma insieme a loro cerano anche tre minorenni, di 16 e 13 anni. Era stato un carabiniere a notare unAlfa 147, rubata il giorno prima alla Carrozzeria Astigiana di corso Casale, mentre transitava in corso Venezia con tre nomadi a bordo. Subito la segnalazione al centralino. Poco dopo arriva la chiamata alla polizia di una spaccata al negozio di San Marzanotto, attraverso unauto lanciata contro la vetrina. Il colpo non è riuscito però: lAlfa 147 viene abbandonata sul posto e unaltra Alfa Romeo, una 156, viene intercettata dalle Volanti della polizia. Le persone a bordo vengono fermate, per essere portate in Questura. Uno degli occupanti della vettura, il nomade 19enne, chiede di essere accompagnato al campo della Boana, in cui risiede, per recuperare i suoi documenti: ma, arrivato lì, si dà alla fuga.
Immediatamente partono le indagini della Squadra mobile della polizia, guidata dal dottor Carmine Bagno: per due volte i suoi uomini, nella stessa giornata, tornano al campo della Boana e il sovrintendente Luca Lamberti e gli assistenti capo Antonio Bellicoso e Domenico Principe riescono ad individuare ed arrestare il nomade. Le accuse per gli arrestati sono di tentato furto aggravato e ricettazione. I due ragazzi 16enni, che si trovavano a bordo della stessa auto fermata e anche loro domiciliati al campo della Boana, sono stati portati negli uffici della Questura e poi affidati alla nonna; il 13enne, residente nella stesso campo nomadi, non è imputabile, in considerazione della sua giovanissima età, ma è stato segnalato. «Riteniamo che sia la stessa banda che avrebbe già compiuto altre spaccate in città», dice il Capo della Mobile Bagno, evidenziando come «nei campi nomadi i controlli e monitoraggi da parte della polizia siano costanti, al fine di conoscere chi ne siano gli occupanti».
Marta Martiner Testa