Mentre oggi è la giornata dell’autopsia sulla salma di Luca Oldano, l’operaio agricolo di 32 anni deceduto sabato scorso a Cinaglio travolto da un silos di granaglie, prosegue lo scambio vivaci di posizioni fra sindacati e datori di lavoro.
La prima ad intervenire è stata la Cisl, seguita a ruota dalla Cgil con il suo segretario provinciale Luca Quagliotti: « Abbiamo sperato di leggere prese di posizione ed un vasto cordoglio della comunità politica astigiana, a partire dal suo massimo rappresentante provinciale, passando per le associazioni datoriali di categoria, sino ai vari livelli della politica. Invece nulla! Silenzio totale.
Quelle stesse categorie datoriali, ai tavoli prefettizi, negano il problema della sicurezza e del caporalato. Un continuo mettere la testa sotto la sabbia che determina un sostanziale disinteresse su temi spinosi come la lotta agli infortuni e alle morti sul lavoro. Vi è una disumanizzazione di ciò che accade nella nostra Provincia. Un giovane uomo che muore su un posto di lavoro non merita neanche cordoglio di facciata, un peloso gesto di solidarietà, nulla!
Sono anni che sosteniamo che la lotta alle morti sul lavoro sia un impegno che si stanno assumendo solo le organizzazioni sindacali con il sostegno di pochi; Asti ha almeno una Prefettura molto attiva sul tema degli incidenti, ma questo impegno non basta, non può bastare.
Sul tema degli infortuni mortali siamo la seconda Provincia in Italia. Continuare a negare il problema non ci farà risalire le classifiche.che aveva ribadito la necessità di porre maggiore attenzione alle norme di sicurezza sul lavoro sostenendo che in questa provincia, ad eccezione dell’impegno della Prefettura, nella realtà viene fatto troppo poco per la tutelare i dipendenti. Soprattutto in edilizia e agricoltura, i due settori maggiormente martoriati da infortuni anche mortali».
A stretto giro di posta arriva anche la posizione della Uila, il sindacato dei lavoratori agricoli che fa capo alla Uil di Asti e Cuneo.
«Questo ennesimo episodio ci richiama con forza alla necessità di rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare in un settore come quello agricolo, dove i rischi sono ancora troppo elevati e spesso sottovalutati. Non possiamo accettare che il lavoro, che dovrebbe essere fonte di dignità e sostentamento, si trasformi in una trappola mortale.
La UILA si impegna a mantenere alta l’attenzione su queste tematiche e a promuovere con determinazione tutte le iniziative necessarie per garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose della vita umana evitando qualsiasi strumentalizzazioni di qualsiasi genere. Chiediamo con forza che le autorità competenti facciano chiarezza sull’accaduto e si impegnino per evitare che tragedie come questa si ripetano.
La vita dei lavoratori non può essere il prezzo di un sistema che spesso antepone il profitto alla sicurezza. È giunto il momento di dire basta e di agire con concretezza. Oggi siamo vicini alla famiglia colpita da questa terribile perdita, e al tempo stesso ribadiamo il nostro impegno per un futuro più giusto e sicuro per tutti i lavoratori».
Ma dal fronte datoriale non si fa attendere neppure la presa di posizione della Cia Asti-Alessandria: «Cia esprime cordoglio per l’accaduto e per i casi analoghi che la realtà purtroppo restituisce, ma nega con forza l’accusa infondata della Cgil. Per Cia la Sicurezza sul Lavoro resta uno dei punti fondamentali dell’Organizzazione e questo è dimostrato da elementi concreti. Cia ha strutturato da molti anni un settore interno dedicato unicamente alla materia che si occupa quotidianamente di formazione e verifiche, con corsi in aula e sul campo. Nel corso del solo 2024, ad esempio, sono state formate da Cia Alessandria e Cia Asti più di 700 persone con corsi datoriali, per dipendenti e abilitativi. L’attività di formazione, sensibilizzazione e prevenzione è svolta con serietà e accuratezza attraverso sopralluoghi nelle aziende e corsi dedicati come previsto dalla normativa vigente; Cia ha stretto inoltre accordi di convenzione con aziende che si occupano di anti-infortunistica per l’acquisto delle dotazioni necessarie alle attività da svolgere in azienda, acquisto e controllo presidi antincendio, relazioni con officine autorizzate, medico competente del Lavoro.
Cia ribadisce inoltre la propria attenzione sul tema ricordando anche la giornata istituzionale svolta lo scorso ottobre nell’ambito della “Settimana Europea di Sicurezza sul Lavoro” sia in provincia di Asti che di Alessandria, in collaborazione allo Spresal al fine di formare e informare le aziende agricole sulle tematiche e problematiche collegate alla Sicurezza sul Lavoro, continuando il dialogo e il confronto con gli enti istituzionali preposti a questo. Cia infine fa parte dell’Osservatorio provinciale per il monitoraggio degli infortuni sul lavoro e la sicurezza dei lavoratori convocato dal Prefetto per ciascuna delle due province».