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Cronaca

Tabaccaio ucciso,
c'è una rosa di sospetti

Sono proseguite anche durante le vacanze natalizie le ricerche del bandito che, a fine dicembre, ha freddato Manuel Bacco, il tabaccaio di corso Alba, morto a 37 anni fra le braccia della moglie che

Sono proseguite anche durante le vacanze natalizie le ricerche del bandito che, a fine dicembre, ha freddato Manuel Bacco, il tabaccaio di corso Alba, morto a 37 anni fra le braccia della moglie che ha assistito al tentativo di rapina andato male.

Dagli inquirenti non trapelano dichiarazioni ufficiali, ma da indiscrezioni pare invece che il cerchio si stia stringendo intorno ai presunti autori i cui nomi sono ormai ridotti ad una rosa di pochi. Questo è il frutto di un lavoro meticoloso che ha visto affiancarsi sia l'analisi scientifica delle evidenze in mano ai carabinieri (prima fra tutte le riprese delle telecamere di videosorveglianza della tabaccheria e delle attività commerciali vicine), sia il tradizionale metodo investigativo fatto di "interrogazione" del sottobosco nel quale sarebbe maturato lo sciagurato piano finito con la morte di Bacco.

Nessun dubbio che si tratti di una rapina finita male, con il bandito spiazzato dalla reazione decisa del tabaccaio (il quale aveva già sventato in questo modo un altro colpo solo qualche settimana prima). Senza prendere l'incasso, il bandito ha sparato cinque colpi all'impazzata, di cui due hanno attinto il commerciante al torace decretandone la morte pressochè istantanea. Poi la fuga su un'auto condotta da un complice che attendeva lì nei pressi. Sul modello e il colore dell'automobile sono state fornite descrizioni e testimonianze da alcuni residenti del quartiere, lo stesso nel quale Bacco era nato e cresciuto (insieme al padre e alla madre dalla quale aveva ereditato la tabaccheria).

Una folla ha dato l'ultimo saluto al tabaccaio nella chiesa parrocchiale di corso Alba prima del viaggio verso San Giorgio Monferrato dove la salma è stata tumulata nella tomba di famiglia.

Daniela Peira

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