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Tapezziere intossicato: caccia al responsabile
Cronaca

Tapezziere intossicato: caccia al responsabile

Saranno i risultati dell’autopsia prevista per oggi e le perizie dei tecnici a dare certezze sulle cause della tragica morte di Stefano Musso, 44 anni, avvenuta nella sua casa di Valmanera nella

Saranno i risultati dell’autopsia prevista per oggi e le perizie dei tecnici a dare certezze sulle cause della tragica morte di Stefano Musso, 44 anni, avvenuta nella sua casa di Valmanera nella giornata di venerdì scorso. Ma è parso chiaro fin dai primi istanti successivi alla scoperta del suo corpo senza vita che responsabile dell’accaduto fosse stato il monossido di carbonio, proveniente da un malfunzionamento della caldaia di casa. Musso, molto conosciuto in città per la sua attività di abile tappezziere, che conduceva nel laboratorio artigianale di via Roero, nel centro storico, quel giorno era rimasto a casa perché non si sentiva troppo bene, pensando forse ad un’influenza. La moglie Silvia, che lavora presso la Questura cittadina, rientrando a casa nel primo pomeriggio, dopo il lavoro, si è trovata di fronte all’irreparabile. Pare che già a metà mattina avesse provato a contattare telefonicamente il marito, senza ottenere risposta e pensando che stesse semplicemente dormendo. Arrivata a casa e trovandosi di fronte al corpo del marito che non dava segni di vita, ha subito allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118, squadre dei vigili del fuoco di Asti ed anche i carabinieri. Non si è più potuto fare nulla per salvare la vita di Stefano Musso.

Lungo invece l’intervento dei tecnici per verificare che cosa fosse successo quel mattino nella bella cascina di strada Valemanera, dove viveva la famiglia, composta da marito e moglie e da due bambini, un maschio e una femmina, che si trovavano in quelle ore a scuola. Presso l’abitazione, subito dopo aver appreso la notizia, sono arrivati anche tanti funzionari e colleghi della polizia. A quanto si è saputo, la caldaia dell’impianto di riscaldamento dell’abitazione dei Musso era stata installata di recente; e appena qualche giorno prima della tragedia era stata segnalata qualche anomalia. Si dovranno ora stabilire eventuali responsabilità che abbiano portato al consumarsi di una simile disgrazia.

Una morte assurda che porta altre lacrime in una famiglia già segnata in passato da grande dolore. Stefano Musso era il terzo di tre figli: il destino si era già portato via i fratelli. Uno di loro, Ezio Musso, mancato nel 2006 a soli 52 anni, era uno chef di talento, tra i titolari della trattoria “Canasta” di corso Volta, ma legò il suo nome anche all’“Osteria del diavolo” e al “Canestrello d’oro” di Cinaglio. A piangerli, l’anziana mamma, la signora Olga. Era già mancato il papà, di cui Stefano Musso aveva portato avanti l’attività del laboratorio artigianale di via Roero, molto conosciuto per l’alta qualità del lavoro che si assicurava ai clienti e che egli aveva impreziosito con il suo estro e le sue idee moderne e ricche di raffinata progettualità. Non ancora stabilita la data dei funerali che potrebbero tenersi giovedì o venerdì.

Marta Martiner Testa

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