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Cronaca

Corso Alba dopo la rapina
«Possiamo solo portare fiori»

Incredulità, paura e sgomento sono i sentimenti che in questi giorni aleggiano più di altri nella città e soprattutto nel quartiere di corso Alba. Gli abitanti della zona parlano molto bene di

Incredulità, paura e sgomento sono i sentimenti che in questi giorni aleggiano più di altri nella città e soprattutto nel quartiere di corso Alba. Gli abitanti della zona parlano molto bene di Manuel Bacco. Un giovane volenteroso, laborioso, sempre disponibile, affabile, dicono e non possono ancora credere a quanto è accaduto. Anche i negozianti vicini parlano di lui come di un collega collaborativo. La tabaccheria fino ad un paio di anni fa la conduceva al fianco della madre. Dopo la sua scomparsa ha proseguito l'attività da solo ed ora, da poco più di un anno, dicono nel quartiere, lo mandava avanti con la moglie Cinzia.

Nessuno attorno pare aver sentito i colpi di pistola. Solo una signora che abita nei paraggi dice di aver udito dei colpi, ma di averli scambiati per petardi e non ha dato peso alla cosa. Intanto, davanti alla serranda abbassata del negozio è un continuo andirivieni di persone, amici, conoscenti, ma anche gente comune. Chi porta un mazzo di fiori, chi un bigliettino, chi un piccolo ricordo. La signora Antonella abita di fronte alla tabaccheria, in un condominio di quattro piani. «Stavo mangiando, era una serata normale, come tante. Poi ho sentito delle sirene e ho visto i lampeggianti proprio sotto casa. Mi sono affacciata dalla finestra. Pensavo ad un incidente stradale, in questa zona ne capitano parecchi e invece si trattava di tutt'altro. Non lo conoscevo direttamente, nel suo negozio ci sono andata qualche volta a comperare francobolli e altre cosette. Mi dispiace sinceramente per quanto è accaduto, non si può perdere la vita in questo modo».

E intanto posa un mazzo di fiori di fronte all'entrata del negozio, tocca la serranda con la mano, quasi come a fare una carezza a Manuel e se ne ritorna a casa. Anche la signora Rosa fa la stessa cosa. Si avvicina al negozio e posa un mazzolino di fiori davanti all'ingresso. Ce ne sono già molti altri. Signora, lo conosceva? «Non proprio. Era uno del quartiere. L'ho visto diverse volte, mi sembrava una persona brava, tranquilla. Porto i fiori per rispetto, del resto cos'altro posso fare? Questa è sempre stata una zona tranquilla, non potevo immaginare una cosa del genere. Pensavo ad un incidente stradale, non ad un omicidio».

Anche il titolare dell'edicola cartoleria poco distante afferma di non aver sentito i colpi. «C'è un continuo andirivieni di gente e di macchine, non mi sono accorto di nulla. Ho solo sentito le sirene dell'ambulanza e dei carabinieri e a quel punto mi sono affacciato e ho capito cos'era successo. Un dramma. Era una persona tranquilla, collaborativa -? ha continuato il negoziante ?- non avevo rapporti diretti con lui, ma ci siamo incrociati parecchie volte. Devo dire che abbiamo paura e la cosa più brutta e drammatica è che non abbiamo strumenti per difenderci, non sappiamo come fare. Possiamo solo sperare». Un po' poco per cercare di mandare avanti un'attività e con questa mantenere una famiglia.

Flavio Duretto

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