Un brutto episodio di intimidazione è stato divulgato dalla direzione della nota catena di negozi di prodotti per l’igiene della casa e della persona Tigotà.
E’ proprio al punto vendita di via Cuneo di Asti che si riferisce il comunicato aziendale.
Tutto è accaduto domenica scorsa, quando nel Tigotà è entrata una donna che, già in passato, aveva attirato l’attenzione dei dipendenti per i suoi atteggiamenti sospetti. Per questo motivo le commesse presenti in turno l’hanno seguita con gli occhi ma questo non è sfuggito alla cliente che, dopo pochi minuti, si è rivolta ad una delle dipendenti che la stava osservando.
«Dalle offese si è passati velocemente alle minacce – scrivono dalla direzione di Tigotà – con la promessa di “tornare con i rinforzi e mandare a casa le collaboratrici letteralmente con gli occhi neri”».
Le commesse hanno così fatto una prima chiamata alle forze dell’ordine mentre la donna si allontanava dal negozio ed è intervenuta una Volante. La Polizia ha preso immediatamente contatto con la direzione e con la commessa ed ha già identificato la donna che l’ha minacciata.
Sempre nello stesso punto vendita, verso l’orario di chiusura della stessa giornata di domenica, si sono presentate due persone che hanno pesantemente apostrofato una dipendente e poi si sono piazzate fuori dal negozio a bordo di due auto, presumibilmente in attesa della sua uscita. Le targhe sono state annotate e solo l’arrivo delle forze dell’ordine ha messo in fuga il gruppetto.
«Non possiamo tollerare offese, minacce e atteggiamenti aggressivi nei confronti dei nostri collaboratori – prosegue l’azienda in una nota – quanto successo è grave e vogliamo esprimere la nostra vicinanza al nostro personale per i momenti di difficoltà trascorsi. Purtroppo questi episodi si erano già verificati e abbiamo dovuto tutelarci con una guardia giurata, cosa che stanno facendo anche le attività vicine. Abbiamo da tempo segnalato il problema, ma ad oggi non ci sono state azioni tangibili e risolutive. Rivolgiamo dunque nuovamente un appello urgente affinchè si ponga fine a questa situazione e chiediamo che il circondario venga presidiato con perseveranza per tutelare la collettività».