Un frutteto con oltre sessanta varietà di piante. La coltivazione di vegetali tra i più vari. Lazienda agricola del carcere di Asti è uno dei progetti, attivi da anni, su cui si punta di più:
Un frutteto con oltre sessanta varietà di piante. La coltivazione di vegetali tra i più vari. Lazienda agricola del carcere di Asti è uno dei progetti, attivi da anni, su cui si punta di più: «Lattività funziona bene. E un progetto che ci sta a cuore perché ci consente di dare lavoro ai detenuti: lobiettivo è che lazienda riesca a raggiungere lautonomia economica, in modo che possa pagarsi il lavoro che viene svolto dai detenuti», spiega il direttore Elena Lombardi Vallauri. Ma sono tante le attività e i progetti che vengono curati. Sta dando grandi soddisfazioni limpegno per gli Audiolibri: un progetto innovativo, rivolto ai detenuti della sezione di alta sicurezza, nato dalla collaborazione tra carcere e Biblioteca Astense e curato dallattore Aldo Delaude, che prevede lezioni di lettura nellobiettivo di trasmettere la passione per la lettura stessa e allo stesso tempo donare la propria voce agli altri.
Si sta ultimando il primo lavoro: il romanzo Più alto del mare di Francesca Melandri che avrà le voci dei detenuti, dei poliziotti e operatori, di Delaude, Massimo Cotto, Lella Costa, nei giorni scorsi al teatro del carcere tra i detenuti per un appuntamento del Salone del libro, e della stessa Melandri. Si dispone di una cabina di registrazione nel teatro e di una strumentazione professionale: si impara così luso delle apparecchiature. Cè inoltre il concorso letterario Paolo Zaina, una redazione interna e si farà attività teatrale.
Poi la scuola, con lalfabetizzazione per stranieri, licenza media e i primi tre anni da geometra. Corsi di formazione per operatori agricoli, apicoltura e computer; laboratori di ceramica. Spazio anche allo sport, sebbene manchino fondi per personale e attrezzature: ci sono palestra e campo da calcio; arriveranno allenatori volontari per il calcio e cè la proposta di un corso di rugby. Allinterno del carcere cè la chiesa e arriverà anche la moschea. Un grande aiuto giunge dai 35 volontari dellassociazione Effatà, che si occupano dei detenuti e dei loro familiari. E inoltre in fase di preparazione per lautunno un importante convegno sul lavoro svolto ogni giorno in carcere da operatori e volontari.
m.m.t.