E' questo il totale di ricavi non dichiarati, costi non deducibili e Iva inevasa presentato dalla guardia di finanza di Asti in un anno piuttosto intenso sul fronte dei controlli. In dodici mesi scoperte tre grandi frodi: trasporto, acquisto società e rimborso Iva. Per il 2013, le fiamme gialle punteranno sulla tutela delleconomia legale ed emersa e su un ulteriore giro di vite in materia di spesa pubblica…
86 milioni e mezzo di euro: a tanto ammonta il conto finale fra ricavi non dichiarati, costi non deducibili e Iva inevasa che la Guardia di Finanza di Asti ha accertato al termine dei 377 interventi fra verifiche e controlli fiscali. E uno dei dati più significativi di un anno, il 2012, particolarmente intenso nel contrasto allevasione. A corredo degli accertamenti una cinquantina di persone denunciate, una arrestata, la proposta di sequestro per oltre 8 milioni di euro e sequestri già effettivamente eseguiti per 500 mila euro.
Il 2012 si era aperto con la chiusura di uninchiesta sul trasporto su strada iniziata a carico di un imprenditore astigiano ed allargatasi a numerose imprese coinvolte per un giro di oltre 60 milioni di euro di false fatture.
Altrettanto importante loperazione che portò sotto inchiesta Gianni De Gennaro per un sistema di riciclaggio ed evasione fiscale internazionale collegato ad una truffa da 7 milioni e mezzo di euro. La truffa riguardava i soci di unazienda che ne aveva acquisita unaltra, asiatica, valutata ben al di sopra del suo reale valore. Lingente differenza di prezzo era stato fatto transitare su conti esteri per consentire di farne perdere le tracce.
Laltra importante operazione nel corso del 2012 ha riguardato Giorgio Rosmino, noto imprensario astigiano del settore edile e titolare della Edilstrade srl. Proprio a nome di questa azienda aveva fatto richiesta di un rimborso Iva piuttosto ingente, oltre 750 mila euro. LAgenzia delle Entrate, a fronte di questa richiesta di rimborso, ha chiesto alla Guardia di Finanza di fare un controllo scoprendo alcune società cartiere con sede a Roma e Genova ed un giro di fatture false piuttosto ingente, di circa 8 milioni e mezzo.
I buoni propositi per il 2013 del tenente colonnello Antonio Borgia e dei suoi uomini sono quelli istituzionali sui quali già si erano concentrati negli anni scorsi. Intanto la tutela delleconomia legale ed emersa, grazie alla quale si garantisce il corretto funzionamento delle regole di mercato. E poi, in tempi di casse vuote, un ulteriore giro di vite in materia di spesa pubblica con un controllo certosino di dove e a chi finiscono i soldi di tutti.
Poi impegno a più ampio respiro, di contrasto alla criminalità economico finanziaria che passa anche attraverso il sequestro e el confische di patrimoni accumulati in modo illecito e disonesto.
In agenda anche la lotta alla contraffazine, alla pirateria, allo sfruttamento del lavoro nero, al favoreggiamento dellimmigrazione clandestina, al riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.